Assente in campo ed alla cena di Natale: il caso Zuniga si infittisce

Assente alla cena di fine anno a Villa Sant’Angelo, assente a Doha ed assente in campionato dal 19 ottobre del 2014. L’annata azzurra si chiude con il grosso punto interrogativo da aggiungere al nome di Camilo Zuniga. La situazione del giocatore azzurro è tra le più delicate all’interno dello spogliatoio del Napoli: il ginocchio del colombiano, infatti, non gli consente di riprendersi il posto nell’11 di Benitez ma nemmeno di scendere saltuariamente in campo. Il dolore persiste e la soluzione non è stata ancora trovata. Qualche settimana fa le cellule staminali parevano essere la risposta ai problemi dell’azzurro, ma dopo una prima accelerata è tornato il silenzio.

La firma del contratto avvenuta nel 2013 aveva fatto presagire il meglio: le indiscrezioni sul calciomercato Napoli che ai tempi circolavano avevano generato instabilità nell’ambiente, ma il giocatore tranquillizzò i tifosi rispondendo ai cori in campo che gli invocavano di restare e stringendo la mano al presidente. Sembrava che fosse stato suggellato finalmente un rapporto che la tifoseria chiedeva a gran voce, considerate le ottime prestazioni del colombiano, eppure quella firma è apparsa stregata: mai più in campo, salvo sporadici match, il terzino azzurro è tornato quello di una volta. Metà della scorsa stagione, infatti, il giocatore l’ha trascorsa tra l’ospedale e la panchina a causa del ginocchio infortunato. Il Mondiale poi è stata un’illusione: la convocazione e l’impiego da titolare avevano fatto ben sperare il Napoli, fin quando ad ottobre l’incubo è ricominciato.

Si era parlato diverse settimane fa di un suo pronto rientro, ma dopo alcuni giorni la notizia non aveva giù più voce. Di nuovo silenzio. Forse questo è stato il vero problema: non solamente in campo Zuniga non è più sceso, ma nemmeno se ne è parlato. Quasi sembra diventato un argomento tabù, una presenza fantasma. La sua assenza alla cena di Natale ha aumentato i sospetti, così come il viaggio a Pisa per curarsi, che non si è più verificato, e la ricerca sul mercato di un giocatore nel suo stesso ruolo. La domanda però non è: resta o va via? La domanda è più semplice (almeno dovrebbe): ma che fine ha fatto? La risposta però tarda da troppo.

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