Alessandro Formisano, head of operations del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a ‘Radio Marte’ in occasione dell’uscita in edicola del calendario azzurro: “Abbiamo mantenuto la tiratura di 70.000 copie come negli anni scorsi e le edicole non restituiscono resa, ed in questo momento è una bella soddisfazione. Il riferimento alla mitologia nasce dal fatto che la Magna Grecia ha lasciato grande traccia soprattutto a Napoli. Poiché il calendario nasce per mostrare le bellezze del territorio e ci è sembrata una buona scelta. Poi la Grecia celebrava degli eroi ed i nostri calciatori un po’ sono degli eroi. Il calendario è fatto di tante bellissime immagini. Questo è il secondo calendario con il gruppo di Benitez. Il primo lo scattammo nel garage del centro tecnico, che oggi è diventata la sala stampa. C’era Bogliacino, Lavezzi, Iezzo. C’era titubanza, poi invece c’era folla ed entusiasmo nel primo giorno. Facciamo le fotografie tra ottobre e novembre, quando ci sono tanti impegni ed è un momento di distenzione importante per la squadra. Benitez? Gli allenatori, sia Rafa che quelli precedenti, hanno avuto sempre un grande spazio. Nei prossimi giorni in edicola ci sarà un giornale in formato gigante che racconta tutta la storia ed il backstage del calendario”.
Supercoppa a Doha? “Non è un’area della quale ho competenza. La squadra, lo dice l’allenatore, scende sempre in campo per vincere”.
Stadio? “Anche se non se ne parla, non vuol dire che non si lavora. Abbiamo bisogno certamente di incontrare la controparte per limare alcuni dettagli, ma se ne parlerà a gennaio. E’ un tema ampio, la scadenza non è necessariamente un obbligo”.
Un limite per il fatturato? “Il San Paolo è un minus nel bilancio del Napoli”
Macron? “Siamo legati da tre anni e grazie alla loro flessibilità abbiamo creato maglie che hanno dato grande visibilità e un successo di marketing. Abbiamo appetibilità anche per altri sponsor, ma noi siamo lieti di continuare con la Macron, e credo anche loro”.
Maglia? “Abbiamo sempre fatto un gran rispetto per la prima maglia azzurra, e non la toccheremo mai. Sulle altre maglie credo sia giusto essere fantasiosi”.