@NCLIVE – Benitez: “Non conosco il mio futuro. Sono l’allenatore del Napoli, e per questo ho già rifiutato due offerte”: segui con noi il live

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Il Napoli presenta il suo nuovo calendario, tenendo una conferenza stampa all’interno della Stazione Marittima. Saranno mostrati in anteprima i dodici scatti con protagonisti i giocatori azzurri, e il tecnico Rafa Benitez sarà presente all’evento e risponderà ad alcune domande, alla vigilia del match contro il Parma dell’ex Donadoni.

 

Alessandro Formisano, head of operations del Napoli, ha presentato il calendario azzurro, mostrando prima un simpatico backstage e poi spiegando il perché della scelta dell’antica Grecia come tema dominante: “Volevamo raccontare le bellezze del nostro territorio, e Napoli affonda le proprie radici nell’antica Grecia. Da apprezzare inoltre lo spirito goliardico dei ragazzi che hanno preso parte al calendario e, in un mondo in cui tutto è duplicabile, sfido chiunque a copiare questo calendario, che sarà in vendita a partire da domani 18 dicembre, con Corriere dello Sport, allo stesso prezzo degli ultimi anni”.

 

Benitez ha commentato la particolare esperienza vissuta: “Non ero abituato a fare calendari. Loro sono professionisti e ci hanno aiutato. C’è tanta professionalità ed è una buona idea. Credo possa essere positivo dal punto di vista dell’immagine e anche per beneficenza”.

 

Chi era più a proprio agio sul set?

“Per organizzarci al meglio si è andati in gruppi e non tutti insieme. Io ad esempio sono andato da solo. Poi in allenamento, guardando le immagini, ci abbiamo scherzato su in allenamento”

 

Formisano: “Credo che quello più a suo agio e divertito sia stato Insigne”

Ha inizio la conferenza pre Parma di Rafa Benitez: “É vero abbiamo perso ma dobbiamo avere equilibrio e continuare sulla nostra strada. Non possiamo cambiare idee ogni settimana. Abbiamo perso per strada almeno 10 punti con errori stupidi che non sono da noi. Col Parma non sarà facile. Sono ultimi ma giocano bene. Io sono convinto che possiamo ancora crescere tanto. La stagione é ancora lunga e possiamo ancora crescere. Il Napoli ha una rosa di livello internazionale. Gioca un calcio che nessuno gioca in Italia ed è seguita anche fuori dall’Italia” 

 

Concorda con le parole del presidente?

“Io e il presidente siamo d’accordo sempre sappiamo che dobbiamo lavorare. Abbiamo deciso di mangiare insieme ieri e poi andare tutti a casa evitando il ritiro. Abbiamo analizzato la situazione e ci siamo detto che l’unico modo per uscirne è lavorare e allenarsi. A Napoli qualcuno ha l’idea dell’autodistruzione, e invece di restare uniti si perde tempo a indicare i responsabili. Io come tecnico ho il dovere di vincere quante più partire. Alla fine poi vedremo dove saremo. Di certo la squadra ha qualità e può fare bene. Non posso dire dove arriveremo, ma di certo può fare bene”

 

E’ una squadra più forte dello scorso anno?

“Vedo più equilibrio, ma occorre reagire a quanto successo a inizio anno. Non dobbiamo solo dire di voler dare il 100%,  occorre farlo, così da arrivare al livello della Roma ad esempio. Di certo non è facile, e i calciatori ci arriveranno con tempi diversi. All’inizio si diceva che Mertens doveva giocare ogni gara, e ora si è già cambiata idea, ma io non posso cambiare ogni settimana”

 

E’ stato criticato il suo atteggiamento riservato a Milano, era un segnale per la squadra?

“Assolutamente. Forse la scala di Milano, rispetto alla nostra al San Paolo è più ripida, e quindi sarò rimasto di più in panchina. Mi spiace perché veniamo puniti sempre al primo errore, ma non credo di dover essere sempre là a gridare”

 

Non centrare il terzo posto sarebbe un fallimento?

“Questa squadra può arrivare terza o anche più sopra, ma tutto dipenderà da quello che faremo nelle prossime gare e soprattutto nella seconda parte della stagione”

 

La Supercoppa sarà uno snodo importante

“E’ inutile pensare ora alla Juventus quando domani c’è il Parma. Questa squadra è riuscita a incantare tutti, e già dalla prossima partita dovrà tornare a giocare a quel livello”

 

Come evitare gli stessi errori visti in tante gare?

“Alcune cose sono state migliorate, per altre abbiamo bisogno di tempo. La squadra che avevamo lo scorso anno aveva problemi con gli avversari che ripartivano veloci. Quest’anno abbiamo visto questi problemi in tre gare, Palermo, Empoli e Cagliari. Col il Chievo abbiamo giocato bene e ci manca qualche rigore, ma sapete che io non ne parlo”.

 

Quanto pesa l’assenza di Insigne?

“Cambiare le caratteristiche di un giocatore non è mai semplice, e sono stato attaccato per aver provato Ghoulam alto, o anche per aver provato De Guzman e Hamsik. Occorre avere equilibrio anche quando si danno i giudizi. Occorre stare spalla a spalla ad alti livelli, e invece si punta all’autodistruzione a volte. Tante cose sono state cambiate, come ad esempio il fatto di riuscire a marcare più alti, ma il problema non è il modulo. Anche le prime due della classe non l’hanno cambiato. La gente vuole un calcio che sia propositivo e allora occorre seguire questa squadra”

 

Sul suo futuro?

“Non so se vado via non so se resto a Napoli, io ora sono l’allenatore di questa squadra e voglio vincere qua. Se vado a Liverpool è per la mia famiglia, non perché vado al Liverpool. In questi 15 giorni ho rifiutato 2 offerte da due squadre che mi offrivano di più per i prossimi quattro anni. Ho rifiutato perché ora sono l’allenatore del Napoli”.

 

Allegri si è lamentato delle regole per questa Supercoppa

“Ormai non si può più cambiare nulla. Prima parliamo del Para e poi penseremo alla Supercoppa di Doha. Conoscevamo la situazione dei diffidati prima della Supercoppa, e abbiamo dovuto fare delle scelte di formazione in tal senso”

 

Occorre ancora migliorare la fase difensiva, e si può continuare con questo modulo a due?

“Occorre difendere già a partire dalla fase d’attacco. Contro il Palermo sarebbe bastato arrivare al 3-0 per poter vincere. Noi analizziamo dopo ogni situazione con i giocatori e poi spiego loro cosa fare. La difesa dev’essere rinforzata dai due centrocampisti, ma al tempo stesso le due ali devono lavorare molto bene. Il modulo in questo non centra, ma è importante che i ragazzi facciano sempre i giusti movimenti. Occorre che capiscano qual è l’idea di calcio che abbiamo, e di certo non posso prendere il manuale del calcio quando loro sono in campo. Un giocatore dimostra d’essere forte quando capisce qual è la cosa migliore da fare in campo. La coperta diventa più corta soltanto se difendiamo maggiormente al centro e in attacco mancano i giusti movimenti”

 

Spesso si è notata una differenza di motivazioni in campo

“Di certo non è possibile comprare la cattiveria. Quella non te la dà il mercato. Tu puoi essere bionda, ma dieci centimetri in più non te li dà nessuno. Dobbiamo lavorare di più. Urlare dalla panchina può farli al massimo correre di più, ma non di certo giocare meglio”

 

Alcuni giovani sono cresciuti molto

“Koulibaly è ancora molto giovane e deve crescere. Si tratta di una semplice questione di tempo. Insigne ha lavorato duro e ora è cresciuto, ma anche per lui è dovuto passare del tempo. La sua capacità fisica è ottima, così come il livello tecnico. Soprattutto però ascolta e continua a crescere bene”

A cosa si riferiva quando ha parlato di autodistruzione?

“Credo semplicemente che questa non sia la giusta strada. E’ di certo più facile raggiungere un obiettivo se si è tutti uniti. Al Chelsea c’era un gruppo di critiche, ma noi le accettiamo e lavoriamo, ma non vorrei rivedere le solite cose, ovvero che Benitez è un fenomeno una settimana e poi l’altra non lo è più. Io voglio il meglio per il Napoli, anche se non so dove sarò il prossimo anno”

 

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