ALLENATORE – Esperienze con allievi e Primavera, poi la prima squadra, il Milan, una vera e propria seconda casa per Pippo Inzaghi. Con la solita determinazione e professionalità, ha preso le redini di un gruppo completamente allo sbaraglio dopo la gestione Seedorf; ha rasserenato l’ambiente, i tifosi lo amano a prescindere. L’uomo giusto per ricominciare da zero. Ma ora servono risultati e continuità.
ROSA – Cambiano gli allenatori, passano gli anni, ma la rosa del Milan resta sempre di un livello tecnicamente mediocre. Complice anche un mercato all’insegna dell’accontentarsi. Qualità offensiva, certo, non a caso quello del Milan è stato il miglior attacco per molte giornate. Limiti evidenti, invece, per alcuni interpreti della difesa, che vestono la maglia rossonera un po’ per caso.
PORTIERI:
Christian ABBIATI, Michael AGAZZI, Diego LOPEZ.
DIFENSORI:
Ignazio ABATE, Pablo ARMERO, Michelangelo ALBERTAZZI, Daniele BONERA, ALEX, Mattia DE SCIGLIO, Philippe MEXES, Adil RAMI, Cristian ZACCARDO, Cristian ZAPATA.
CENTROCAMPISTI:
Giacomo BONAVENTURA, Nigel DE JONG, Michael ESSIEN, Riccardo MONTOLIVO, Sulley MUNTARI, Andrea POLI, Riccardo SAPONARA, Marco VAN GINKEL.
ATTACCANTI:
Stephan EL SHAARAWY, Keisuke HONDA, Hachim MASTOUR, Jeremy MENEZ, Mbaye NIANG, Giampaolo PAZZINI, Fernando TORRES.
COME GIOCA – 4-3-3
Diego Lopez; Abate, Rami, Alex, De Sciglio; Montolivo (Bonaventura), De Jong, Muntari (Poli); El Shaarawy, Menez (Torres), Honda.
Un Milan, a tratti, che gioca un buon calcio, intervallato, però, da troppi momenti di pausa. Inzaghi, è certo, ha bisogno di tempo e tranquillità, per lavorare su quelli che sono i difetti della squadra. Difetti che, principalmente, coinvolgono la difesa; il movimento collettivo del reparto è ancora in fase di rodaggio, oltre agli evidenti limiti tecnici dei singoli. Non è tutto: contro il Napoli sarà una difesa rimaneggiata, con Bonera e Armero sulle fasce e la coppia francofona Rami-Mexes al centro. Anche il centrocampo avrebbe bisogno di una sfoltatina. Si salvano in pochi, fra cui De Jong, il masino, e Bonaventura, un vero e proprio jolly, un acquisto degno di essere definito tale. In attesa di Montolivo, ancora convalescente. La forza del Milan è tutta nel tridente offensivo, con l’exploit di Menez e la sorpresa Honda. El Shaarawy in sordina, ma il ragazzo si farà. Torres, flop d’annata; perché non dare qualche chance in più a Pazzini?
L’UOMO CHIAVE – Jeremy Menez è sicuramente il maggior pericolo che può offrire il Milan. Il francese, arrivato a parametro zero (ma va?) dal PSG in estate, è completamente un altro giocatore rispetto a quello dell’esperienza romana. Inzaghi lo ha quasi sempre utilizzato da centravanti atipico (si potrebbe dire anche falso nove, ma poi Pippo si arrabbia); una mossa azzeccata, perché in quella posizione riesce a dare il meglio di sé. Da non sottovalutare anche il lavoro “dietro le quinte” di Giacomo “Jack” Bonaventura, trasformatosi in mezzala e autore sempre di ottime prestazioni. Quantità e qualità, insomma.
I PRECEDENTI – Napoli-Milan si è giocata 68 volte fra serie A e Coppa Italia. 14 vittorie azzurre, 35 rossonere e 26 pareggi. L’ultima vittoria del Napoli è di un anno fa: 22 settembre 2013, 1-2 firmato Britos e Higuain. L’ultimo successo del Milan, invece, è del 28 febbraio 2011, un 3-0 con le reti di Ibrahimovic, Boateng e Pato.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)
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