“Marek non sta giocando al meglio, lo vediamo tutti, ma si impegna e lavora tanto in settimana. Io devo recuperarlo, e per recuperarlo lo devo mettere in campo, dargli fiducia: domani giocheranno Marek e altri dieci”.
Più chiari di così.
Rafa Benitez in conferenza stampa ha fatto il punto della situazione: Marek non c’è, ma deve esserci, perché senza di lui non andiamo da nessuna parte.
MODULO O NON MODULO – Qual è il problema? Direbbe Shakespeare, però, perché a Rafa non va assolutamente di parlare di modulo. Hamsik deve essere in campo a prescindere dalla posizione e deve fare bene.
L’involuzione dello slovacco pare sempre arrestarsi, per poi tornare imponente più forte di prima.
Ad inizio stagione s’era avvertito un crescendo incoraggiante: in gol nella serata stregata del ritorno di Champions a Bilbao, poi a segno in Europa League – proprio contro lo Slovan – e in campionato contro il Verona.
Il marchio di Marek era tornato a farsi largo, per poi spegnersi ad inizio di novembre: la vittoria contro la Roma è stata l’ultima sua apparizione positiva.
STAMPA E MERCATO – E a dare ulteriormente fastidio in questa situazione, ci pensano ovviamente anche le voci di corridoio.
Ma di quei corridoi sconosciuti ai più, stretti e spesso senza via d’uscita.
Dopo la sostituzione contro l’Empoli ecco venir giù i fischi. Fischi “spiegabili”, se vogliamo, di scontento per una tifoseria che vorrebbe dietro il capitano ammirato in tante stagioni azzurre.
Poi quelle false notizie sugli attacchi verbali alla moglie in tribuna; moglie che, ovviamente, in tribuna neanche c’era.
Non ultime le nuove voci di mercato; non è la prima volta per Hamsik, che da gioiello del Napoli è sempre stato sotto stretta osservazione dei maggiori club europei, ma stavolta è la motivazione a cambiare: il Napoli non vuole più Hamsik e lo mette sul mercato.
Tutto falso, e se non ci credete chiedetelo a Benitez.
Marek è e resterà parte integrante di questo Napoli.
Forse un po’ di panchina potrebbe fargli bene? No, non ditelo nemmeno a Rafa.
Stasera sarà in campo lui, e a cambiare saranno gli altri dieci.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
