COLPI DI JENIUS – Auguri Pipita, bomber triste che vuole vincere. Ma non esagerare con la torta

higuain jeans

 

“Abbiamo quattro partite importanti per chiudere bene l’anno e dare una gioia ai tifosi; è sempre meglio quando si vince, dobbiamo concentrarci di più e ritrovare la vittoria. Tutti insieme”.
Che volgarità, questo Gonzalo Higuain. Lui vuole vincere.
D’altronde, uno con un passato così importante nel club più famoso al mondo, come potrebbe avere altro obiettivo che non sia la vittoria?
Che volgarità, questo Gonzalo. Oggi compie 27 anni e pensa alla vittoria.
Che poi potrebbe essere lo stesso pensiero, fisso, anche dei suoi tifosi.

 

COMPLEANNO AZZURRO – È il secondo per Higuain, giunto a Napoli ormai più di un anno fa in pompa magna. E come dargli torto?
Lui, trascinatore nelle viscere ma non nelle parole. Non ha il carattere del leader tuttofare, ma quello del bomber che mangia gli avversari quando gli manca il gol.
Mangia, appunto. In questi mesi azzurri ha dovuto anche sopportare migliaia di trafiletti sul suo pesoforma: “Ha la pancia, guardatelo”, “Si vede che è fuori forma”, “Non supera più un avversario”.
Puntuale, dopo ogni trafiletto, il suo gol. Sono già dieci quest’anno, non equamente divisi: sette in campionato (con una media di uno ogni due partite), due in Europa League, uno anche nel preliminare Champions andato male.
27 anni oggi e tanta voglia di vincere.
Che volgarità, Gonzalo; dovresti piuttosto preoccuparti di festeggiare bene, con una torta, ad esempio: non troppa, però, altrimenti giù con nuovi trafiletti a scandagliare il tuo girovita.

 

OBIETTIVO SUPERCOPPA – In una stagione altalenante come quella azzurra, di aspetti positivi ancora ce ne sono: la classifica avulsa ti tiene a due punti dal terzo posto, e poi tra due settimane ti giochi il trofeo più importante dell’anno.
Higuain ha già vinto per due volte la Supercoppa nazionale in Spagna, e tutto ci fa capire che vuole ripetersi anche qui da noi.
Ha già affrontato la Juve battendola, ma i veri bomber si vedono nel momento della verità.
Lui, bomber dalla faccia triste, mezzo incompreso e mezzo goleador silente, a questa Supercoppa ci sta già pensando da tempo.
Sarà lo spartiacque arabo a decidere il futuro prossimo del Napoli, e magari chissà anche il suo.
Perché Madrid è ormai lontana e Napoli è casa sua. Ma deve tenerselo stretto, magari con qualche fetta di torta in più e un trafiletto in meno.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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