LE PAGELLE di Napoli-Empoli: un pari doloroso che non aiuta. Questo Napoli però ha 2 nuovi jolly

zapata

 

 

Rafael 6 – Non ha colpe sui due gol presi. E’ in balia di una difesa in bambola, che regala spazi in contropiede e gravi disattenzioni su calcio piazzato.

 

Maggio 5,5 – Entrambe le reti dell’Empoli si concretizzano nella sua zona di competenza, con Verdi in particolare lasciato del tutto libero di correre verso la porta di Rafael, privo della sua pressione e di quella di Henrique. Si riscatta in fase offensiva, sovrapponendosi con i tempi giusti sulla corsa di Callejon e servendo un assist decisivo per l’accorrente de Guzman.

 

Albiol 5 – La sua esperienza non viene mai evidenziata. Dovrebbe essere il pilastro della difesa azzurra, ma è spesso in ritardo, perdendo anche dei corpo a corpo come quello con Maccarone. Becca anche un’ammonizione, ma di certo al momento questo Napoli potrebbe fare a meno di lui, invece che di Koulibaly.

 

Henrique 5 – I replay lo mostrano arrivare affannosamente al centro della sua area di rigore mentre Verdi ha già dato inizio ai festeggiamenti perla sua prima rete. Una mancanza fondamentale, sommata alla poca lucidità messa in scena durante tutto l’incontro, mostrando spesso il fianco alle ripartenze avversarie.

 

Ghoulam 5,5 – Molto meglio in attacco, anche se non si ricorda alcun cross memorabile. In fase difensiva però è spesso in ritardo, ma soprattutto ha serie responsabilità sul secondo gol dell’Empoli, perdendo Rugani in marcatura.

 

Jorginho 4,5 – Un regista senza geometrie in questa gara, che lo vede distratto, come nello scontro con David Lopez, e del tutto privo di precisione. Schierandolo in questo stato si perdono muscoli in ripiegamento e precisione in fase di manovra.

 

D. Lopez 5,5 – Inizia bene la sua gara, dialogando spesso con Callejon. Così come Joginho però non riesce a fornire alla difesa la giusta cerniera di protezione. Conferma però il suo buono stato fisico, ma al momento la coppia di mediani di Benitez pare essere forzatamente quella composta dallo spagnolo e Gargano.

 

Callejon 6 – Ci prova tanto Calleti, spingendo spesso a testa bassa, quasi senza guardare. Si mostra nervoso in questa gara, discutendo un po’ con tutti. Ci mette però come al solito l’anima, correndo tra attacco e difesa inseguendo chiunque. I muscoli però non sono tutto, e da lui ci si aspetterebbe anche la qualità, che forse avrebbe fatto la differenza in quel faccia a faccia con Sepe.

 

Hamsik 6 – La presenza di un attaccante spesso fermo al centro dell’area lo favorisce. Marek ha più capacità di gestione della palla, e prova ripetutamente il tiro nel primo tempo. La ripresa invece lo vede calare, e la sua uscita in favore di Higuain favorisce una spinta offensiva decisiva per il gruppo. (dal 62′ Higuain 6 – Non ha grandi occasioni, ma la sua presenza in area risveglia un po’ tutti, soprattutto Zapata. Ancora una volta si conferma insostituibile per il Napoli).

 

Mertens 5,5 – Il belga è molto propositivo, e tenta anche qualche giocata delle sue nei primi 45 minuti. Manca però il guizzo vincente, frutto forse anche della pausa forzata dall’infortunio. Soffre però particolarmente il dualismo con Ghoulam, con il quale il dialogo continua a essere stentato. (dal 70′ de Guzman 6,5 – Il Napoli ha trovato con un lui un vero e proprio jolly, che ha trovato lo stato di forma migliore e pare non volersi più fermare. La sua rete è un vero e proprio salvagente per la squadra).

 

Zapata 7 – Duvan ci crede, combatte e segna. Migliora nella ripresa, con Higuain al suo fianco, ma ha il fuoco negli occhi e tanta voglia di far bene. Vuole la maglia azzurra e lotta per restare anche il prossimo anno la seconda scelta in questo attacco. Il suo gol segna l’inizio della rimonta, e con quello messo a segno a Genova, si candida a protagonista di questa fase del campionato (dal 83′ Gargano s.v.).

 

All. Benitez 6 – La scelta di Zapata al posto di Higuain può stupire ma non è errata. Il Pipita viene riservato, in parte, per l’Europa League, e alla fine il gol del 1-2 gli dà ragione. Occorre però far qualcosa per la fase difensiva, che ha problemi di automatismi evidenti. Saltano marcature sui calci piazzati e in molte fasi del gioco si evidenzia una certa confusione tattica. Per tutelare il terzo posto, o ambire ad altro, occorre fare molto di più.

 

 

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_

 

 

 

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