Képler Laveran Lima Ferreira, provate a pronunciarlo tutto d’un fiato, durante uno scontro con il personaggio in questione, con lui che vi guarda negli occhi ma punta alle caviglie.
Missione impossibile, già di suo ha un nome altisonante, incontrarlo sul rettangolo da gioco è una condanna al patibolo, forse sarà anche per questo che si sono limitati ad attribuirgli il soprannome di Pepe, anche se in campo, di pepe, ce ne mette un po’ troppo.
Brasiliano di nascita ma portoghese di adozione, ha attirato sin da subito l’attenzione, non solo per le sue doti innate ed innegabili, tanto da essere acquistato dai Blancos per una cifra che si aggirava intorno ai 30 milioni, quanto per le sue giocate da vero mastino, che nel corso degli anni gli sono costate parole crude e senza mezzi termini, sia da parte dei tabloids di mezzo mondo, che dagli stessi avversari incontrati sul campo.
Da un “IDIOTA” twittato da Rooney ad un velato “VERGONZOSO” della stampa spagnola, da un “DANNOSO ED IMPRESENTABILE” della stampa inglese a quella tedesca che sottolinea le sue scorrettezze con titoli al vetriolo.
Eppure, quando militava nel Porto o durante le convocazioni in nazionale, abbandona le vesti di Lucifero per indossare le ali dell’angelo puro e casto. Il Real Madrid, invece, accende in lui lo spirito violento. Negli anni ha accumulato cartellini rossi ed espulsioni come se piovessero, in ogni competizione ha lasciato traccia del suo passaggio, multe per condotta violenta ed insulti, dagli avversari agli arbitri.
Il 21 Aprile del 2009, contro il Getafe commette un fallo da rigore su Casquero, ma come se non bastasse, dopo averlo buttato a terra, comincia a scalciarlo senza tregua, tanto da obbligare Casillas ad intervenire per placare il suo istinto omicida.
Ma per ogni serial killer che si rispetti, c’è un modus operandi che ne delinea le caratteristiche, quello di Pepe è tanto stravagante quanto sopra le righe.
Cammina sugli avversari dopo averli stesi, calpesta piedi e mani, provoca liti senza motivazioni ed ha un’ossessione, una vera e propria ossessione che si manifesta nelle vesti di Leo Messi. La pulce, dopo ogni incontro con il serial killer, porta i segni della lotta su piedi, mani, fianchi, schiena per giorni e giorni.
Nei clasicos, dobbiamo ammetterlo, da il meglio/peggio di se, tanto da indurre a scommettere solo su chi sarà la prossima vittima. Da Fabregas a Dani Alves, senza sconti e senza cenni di pentimento, tutti hanno assaggiato i suoi tacchetti.
Ma la fama di pazzo non si delimita al territorio spagnolo, recente una sua lite con Keita, durante un’amichevole con la Roma, all’Olimpico. Una testata, che poi spiegherà lui stesso, per un episodio accaduto qualche anno prima e che non era stato dimenticato. All’istinto omicidio si somma l’indole vendicativa, un mix perfetto, insomma.
Forse, per uno strano gioco del destino, nel suo nome si celava il suo futuro, Képler come Képlero, scienziato che scoprì le orbite a elisse dei pianeti, sarà forse per questa proprietà transitiva che ad ogni scontro con gli avversari si reincarna nello scienziato, illudendosi di mostrare a questi non solo i pianeti, quanto la possibilità di vedere le stelle, ovviamente in 3D.
E la lista continua…. Stay tuned
di Anna Ciccarelli
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