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Categories: Calciomercato Napoli

L’ANALISI – Lavezzi in vendita, il Napoli ci pensa: ma è davvero un affare?

 

Al di là delle ragioni del cuore, non vi è alcuna motivazione oggettiva che possa far preferire Lavezzi a un suo corrispettivo più giovane, economico e perché meravigliosamente italiano nella sessione di gennaio del mercato Napoli. A dire il vero forse una ce ne sarebbe, ovvero che il Pocho è molto forte, ma il Napoli è un’azienda, che piaccia o meno ai finti romantici che venderebbero il tutto in 10 minuti al primo sceicco annoiato in vena di riciclare fondi, e dunque necessita di un piano che vada al di là dell’opportunità presentatasi oggi, o anche domani. De Laurentiis ha la necessità di guardare avanti, programmare e di certo tener conto di quanti soldi poter fare da un’eventuale cessione di un giocatore acquistato due minuti prima.

 

Ecco dunque perché il Napoli non dovrebbe acquistare Lavezzi:

 

Età

 

Lo scorso maggio Lavezzi, nella bellissima Parigi nella quale vive, ha festeggiato con fidanzata, amici e forse parenti il suo ventinovesimo anno di vita. Se a 28 anni si dice che un giocatore di calcio sia all’apice della propria forma fisica, a 29 è innegabile che si sia fatto un passo giù dalla vetta della montagna, iniziando la propria fisiologica discesa. Diciamo anche che nel caso di un giocatore che fa dell’esplosività fisica la propria arma vincente, più che un passo si è trattato di un salto. Ciò non vuol dire che avere Lavezzi nella propria rosa sia qualcosa di negativo, anzi. Negativo sarebbe acquistarlo. Ritrovarsi un campione in casa è qualcosa che potrà sempre e soltanto regalare gioie, come il Napoli ben sa, ma prosciugare il proprio portafogli per averlo, tenendo conto di età, stipendio e dunque progettualità di bilancio, sarebbe del tutto folle.

 

 Progettualità

 

L’ipotesi del prestito fino a giugno, con aiuto nel pagamento dello stipendio da parte del PSG è fuori da ogni logica. La frase appena scritta infatti non rientra in nessun manuale, qualora esistesse, di progettualità calcistica. Qualora il Napoli avesse una rosa competitiva per vincere la Champions, qualora avesse battuto il Bilbao e si ritrovasse, come accaduto, nell’urgenza di rimpiazzare uno dei suoi titolari, allora il prestito di un campione, seppur con pochissimi gol nelle gambe, servirebbe di certo a far riprendere l’ambiente da un duro colpo, a donare alla rosa una spinta in più e di certo, nel caso specifico del Pocho, darebbe un enorme contributo nello spaccare anche la più impenetrabile delle difese. Questo però non è il caso del Napoli. La società azzurra è salita sul tetto del vagone di testa e sta tentando di non volar via trascinata dal vento, restando aggrappata con tutte le proprie forze al secondo vagone, quello del terzo posto e, sfortunatamente, dell’Europa League. Lo scudetto anche per quest’anno sarebbe il secondo posto, e in questa logica, il miglior scenario al momento è quello di arrivare secondi, ovvero terzi. Non serve dunque alcuna volata, anche se Lavezzi aiuterebbe tantissimo con il livello di squadre presente in Europa League. Il Napoli deve soltanto riuscire a essere costante, e questo non ha nulla a che fare con chi scenda in campo come esterno d’attacco mancino.

 

Nazionalità

 

Lavezzi sarà pure uno scugnizzo. Sarà argentino dentro ma con una punta di napoletanità. Possiamo raccontarcela come vogliamo, ma resta il fatto che il Pocho è straniero, così come il 98% (a essere buoni) della rosa attuale del Napoli (comprendendo eventuali Primavera arruolabili). Il Napoli attualmente, tenendo anche conto della patetica situazione della nazionale e delle nuove norme FIGC, non può permettersi di ignorare i giovani talenti nostrani. La gestione De Laurentiis ha già ampiamente dato prova del proprio talento in fatto di “prosciuttarsi gli occhi”, e per questo in rosa mancano giocatori come Verratti e Immobile. Detto questo, uno sguardo al futuro ci porta a pensare a un Napoli che non rinuncia (e perché dovrebbe) del tutto a potenziali campioni stranieri, ma fa sfoggio in rosa di ottimi elementi quali Roberto Insigne e Gennaro Tutino, per non parlare di quel Gabbiadini di cui si fa un gran parlare. Certo Lavezzi è Lavezzi, e Perisic ha fatto un gol a Buffon facendogli passare la palla sotto la pancia, ma qui si parla di affari, e Manolo è senza dubbio la scelta migliore sotto tanti punti di vista.

 

Gabbiadini è giovane, talentuoso e tira delle punizioni da far venire giù uno stadio. Il suo costo è irrisorio se paragonato a quanto occorrerebbe svenarsi per Lavezzi, e il suo stipendio è livellato con il ranking delle squadre frequentate fino a oggi. Il Napoli si ritroverebbe in rosa un ottimo innesto per il futuro e, qualora se ne presentasse la necessità, una gemma lavorata in soli 2 anni da rivendere al triplo al miglior offerente.

 

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

Luca Incoronato

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Luca Incoronato

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