Ha un nome importante da portarsi dietro, per questo sulla maglia ci fa scrivere ‘Duvan’.
Un nome più difficile da ricordare, ma che non ricorda a nessuno.
Eppure, l’attaccante del Napoli, quel Zapata non ce l’ha solo all’anagrafe, ma se lo porta dentro.
Come il famoso rivoluzionario messicano, lui entra in campo e gira le partite come un calzino. Ha il piglio dell’uomo fatto ma con l’animo da ragazzino. E a 23 anni come dargli torto?
Anche a Genova, Duvan ha fatto Zapata: entra, si smarca, segna. E pareggia il conto, restituendo al Napoli la terza piazza.
Numeri positivissimi per gol realizzati e minuti giocati, e tanta voglia di essere parte fondamentale di questo Napoli.
Non è il vice Higuain, è l’altro attaccante di Benitez.
Il rivoluzionario, che entra in campo e decide la partita.
“È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio” diceva il suo omonimo messicano. E lui coi piedi – e con la testa – vuole conquistare il popolo azzurro.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)