COLPI DI JENIUS – Salvate il soldato Rafael, quello che gioca nell’ombra di Reina

rafael

 

Nel 1998 Rafael Cabral Barbosa aveva appena otto anni.
E otto anni è l’età migliore per un ragazzino alle prime armi col pallone da calcio. L’età giusta per trascorrere intere giornate a giocare tra le strade di Sorocaba, quasi 600mila anime nello stato di San Paolo. Quel Santo scritto nel destino.
E tra un pomeriggio e l’altro, una parata e l’altra, e il sogno di diventare un gran portiere, non c’era proprio tempo da dedicare ai film del grande cinema americano.
Quei colossal che forse lì, a Sorocaba, neanche ci arrivavano.
Eppure, nell’estate di quell’anno, arrivò nelle sale un film che oggi, col presente di Rafael, farebbe bene a vedere, vedere subito.

 

ORFANO DI PEPE – Il 2014 di Rafael, ormai avviato verso la chiusura, sarà ricordato come l’anno della svolta; nel bene e nel male.
Nella notte gallese del 20 febbraio si rompe il crociato contro lo Swansea in Europa League, dopo aver figurato, fino a quel momento, sempre positivamente.
Impiegato inizialmente col contagocce e poi sempre più spesso, il brasiliano s’era sempre disimpegnato bene alle spalle di un portiere importante, d’esperienza e di qualità come Reina.
Dalla notte di Swansea il lungo recupero, che prenderà tutta la stagione sportiva; non c’è bisogno di forzare, Rafael servirà al Napoli intero e non a mezzo servizio.
L’estate di Mondiale in patria non lo vede protagonista; peccato, senza quell’infortunio magari sarebbe rientrato nei 23 di Scolari. Ma è giovane, se ne farà una ragione.
Giovane e sfortunato, però: perché nel 2012 dovette rinunciare alle Olimpiadi londinesi col Brasile a causa di un altro infortunio, stavolta al gomito.
La partenza di Reina lo lancia in prima fila: Benitez punta su di lui per difendere la porta del Napoli, come era nei piani della precedente stagione.
La difesa del Napoli ha però quel brutto vizio di prendere troppi gol ed esporre sempre il portiere ad ogni tipo di pericolo.
Insomma, da San Paolo al San Paolo, difendere in strada e in quello stadio fa lo stesso: sembri solo contro tutti.

 

SALVATE IL SOLDATO RAFAEL – In questi primi quattro mesi di stagione azzurra Rafael non è certamente esente da colpe; ma siamo sicuri che se ci mettessimo ora a fare la conta, dalla rosa del Napoli ne uscirebbero al massimo due di giocatori completamente esenti da colpe.
Col passare delle partite, però, l’attacco al ragazzo è andato ben oltre le singole prestazioni, altalenanti come è forse giusto che sia per un 24enne che arriva dall’altra parte del mondo ed è alla sua prima effettiva stagione da protagonista.
Grandi parate alternate ad errori di posizione anche sciocchi: non papere, ma una insicurezza che, nel complesso, ti porta a subire spesso gol evitabili in massima serie.
I tifosi sembrano sempre pronti a puntare il dito; nella loro testa non c’è tanto il gol subito, ma l’ombra di quel Reina partito in estate perché non trattenuto dalla società.
Nessuno di loro ricorda, però, che lo spagnolo arrivò a Napoli due estati fa proprio perché al Liverpool era stato protagonista di un paio di stagioni totalmente negative.
Quel Pepe che ha fatto tanto bene al giovane brasiliano lo scorso anno, rischia di bruciarne oggi ogni prospettiva.
Nel frattempo aspettiamo la sua crescita e quella parata decisiva che potrà farlo entrare nel cuore di Napoli.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

Gestione cookie