SHOWTIME – A caccia di un esterno senza volto

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Prova a prendermi ci porta nel cuore degli anni ’60, in America, quando Frank Abagnale Jr. (Leonardo Di Caprio) trova un modo per sfuggire al vero se stesso, intrappolato in una famiglia che si sta dividendo per sempre e costretto a vedere suo padre perdere il proprio lavoro, ovvero la propria dignità. La soluzione è semplice, diventare qualcun altro, pur senza dimenticarsi di Frank, ma prendendo in prestito la vita di qualcun’altro, fosse anche solo per il tempo di un volo, guadagnandoci ovviamente.

Nonostante la giovanissima età Frank è abbastanza sveglio da ingannare un intero paese. Ha mille volti, mille conti e altrettante abilità millantate. Come quella d’essere in grado di pilotare un aereo Pan Am. Diventa in breve l’incubo ricorrente dell’agente dell’FBI Hanratty (Tom Hanks), unico, una volta imparato a conoscerlo (a distanza), ad aver intravisto il suo vero volto. Quello di un “bimbo sperduto”. Se il padre biologico ha deciso di crogiolarsi nella propria onesta miseria e nel ricordo di una famiglia, oltre che nell’orgoglio di un figlio di successo, il suo surrogato in giacca e cravatta farà di tutto per riportarlo indietro, costringendolo a fronteggiare una vita dalla quale è in costante fuga da sempre.

Come novelli agenti dell’FBI Bigon e i suoi, coadiuvati dal direttore delle operazioni Benitez, conducono incessanti ricerche per il mercato Napoli, alla caccia di un uomo senza nome, o per meglio dire con svariati nomi. Le ultime Napoli news offrono unicamente una descrizione sommaria. Si sa per certo che sia un ottimo esterno, in grado di saltare l’uomo e con un buona visione della porta. La caccia all’uomo pare veder qualche candidato autoeliminarsi in base a una nuova caratteristica scoperta. Il ricercato del Napoli è in grado di percorrere la fascia ripetutamente, fungendo da terzino qualora il caso lo richiedesse. Ecco, senza il timore d’essere smentiti, si potrebbe dire che sia questo il tratto che cambia del tutto le carte in tavola.

In origine sul taccuino degli agenti c’erano un ghanese, un croato, un belga e un italiano, proprio come in una barzelletta scadente. Tutti vengono analizzati e studiati nei dettagli, e così si scopre che, soprattutto per caratteristiche difensive, il croato, che ad oggi pare usare il nome di Perisic, pare essere il principale ricercato di questa caccia all’uomo.

Ha già segnato a Buffon, e questo è da sempre un ottimo lasciapassare oltre i confini partenopei, è abituato a rientrare perché in Bundesligadevono farlo quasi tutti, anche le punte, ha un ottimo scatto e vede anche la porta. Si direbbe un’operazione decisamente conveniente, e inoltre una talpa, noto alla stampa come l’agente di Perisic, avrebbe rivelato un primo tentativo di cattura già quest’estate, sottolineando come il ragazzo, alle giuste condizioni, possa anche decidere di lasciarsi prendere.

Tutto sembra coincidere. Basterebbe un sì da parte dell’agenzia, che in questa occasione chiameremo S.S.C. Napoli, per poter entrare in azione. Un viaggio in Germania, dove il ragazzo è attualmente impegnato a fingere d’essere un esterno d’attacco di successo nel Wolfsburg, qualche firma e stretta di mano e già da questo gennaio lo si potrebbe correre sull’erba del San Paolo.

Il problema però è tutto relativo alla tempistica. All’agenzia serve un colpo ora, così da placare l’opinione pubblica. Serve un nome da aggiungere alla rosa alla prima occasione. Purtroppo il sistema è marcio e a gennaio prendere qualcuno che si finge forte quanto Perisic potrebbe rappresentare un problema. L’agenzia tedesca tenterà in tutti i modi di prendere per la gola quella italiana e alla fine si potrebbe concludere la storia con un nulla di fatto.

Se davvero si vuol fingere però di lottare per le prime due posizioni, occorre forzare un po’ le regole interne e mirare in alto. In caso contrario ci si potrebbe ritrovare con un algerino adattato esterno, già noto in città, e un uruguayano malvisto dalla piazza come terzino. Per fingere in maniera realistica d’essere una squadra da vertice però, come insegna Abagnale, occorre avere i numeri giusti, e nel caso di Perisic si parla di una cifra a 7 zeri.

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

 

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