COLPI DI JENIUS – Dai replay ai centri commerciali: le cinque cose da non fa re durante la sosta di campionato

 

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La sosta delle nazionali, uno degli incubi più ricorrenti nelle domeniche avare di pallone per tutti i tifosi di squadre di club.
Questa è già la terza dall’inizio di stagione, un supplizio che tanti non meritano e a cui tanti non resistono.
Vediamo allora, in questa marea dilagante di difficoltà, quali sono i comportamenti da evitare nei finesettimana senza la propria squadra del cuore.

 

1 – SCAMBIARE LA NAZIONALE PER I CLUB – No, errore madornale!
L’Italia non è il Napoli, così come la Croazia non sarà il Cagliari. E soprattutto mai tifare contro, potrebbe essere un’arma a doppio taglio.
E se Conte vi sta poco simpatico? Poco male. Al massimo spegnete la Tv o cambiate canale: c’è quel poliziesco che non dev’essere male…

 

2 – TIFARE PER I CALCIATORI DEL PROPRIO CLUB – Non vale, e non serve a nulla.
Le maglie nazionali hanno un’altra funzionalità ed un altro fascino.
Tra l’altro, a cosa servirebbe tifare Svizzera, Belgio, Olanda, Brasile e Argentina?
Tra l’altro se uno tra Mertens, Higuain, Hamsik o Rafael segnasse, quanti rimorsi ci porteremmo?

 

3 – APPASSIONARSI AI CAMPIONATI STRANIERI – Inutile illudersi. La serie B olandese, la C slovacca, il campionato giapponese non sostituiranno il vostro vuoto.
Dovete soffrire, e se proprio volete vedere calcio giocato scendete e raggiungete il primo campo. Il semiprofessionismo può essere la giusta alternativa.

 

4 – VEDERE I REPLAY DEL CAMPIONATO – Nella domenica senza campionato potrebbe essere buona cosa riguardarsi le partite già giocate.
Napoli-Roma? Fiorentina-Napoli? State esultando ancora per i gol di Higuain? Il vostro vicino di casa vi crede pazzo?
Si, quindi abbassate il volume, il risultato lo conosciamo tutti, e tornate a poltrire.

 

5 – USCIRE DI CASA – Shopping in grandi centri commerciali, pranzi in famiglia, poker con gli amici. Nulla vi farà passare questo senso di vuoto che vi sentite dentro.
Nulla lo colmerà, neanche il ragù della domenica, quello buono che v’hanno fatto con tanto amore.
Anzi, forse quello si. E chi se lo ricorda più il campionato?

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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