Si accende il mercato di gennaio. Rinforzi non rimpiazzi

Emanuele-Giaccherini-Sunderland

 

Sarà un mercato Napoli di gennaio infuocato quello italiano, come non lo si vedeva da molti anni. In particolare a rimescolare le acque di un’altrimenti placida finestra invernale (non a casa rinominata di riparazione), saranno Napoli e Inter. La prima spinta da una classifica incoraggiante e una pesante mancanza in organico non prevista, la seconda da una ventata d’aria “nuova” portata da Roberto Mancini. L’ex City avrà richiesto garanzie a Thohir, soprattutto in fase di mercato, e così i giornali si scatenano nel proporre i nomi di Lavezzi prima e Balotelli poi. Da ex grande ora massacrata dai debiti, l’Inter pare essersi trasformata, titoli di giornale alla mano, in una potenza nostrana pronta a spendere un tesoretto di non specificati milioni. Ovvio chiedersi che fine abbia fatto la preoccupazione per la sanzione in merito al fair play, per i debiti morattiani e i pochi soldi in cassa ottenuti dalle recenti partecipazione all’Europa League che, al di là del fascino che avrà sempre una qualsiasi competizione europea, non potrà mai definirsi ricca. È giusto e lecito sognare però, e magari il neo presidente nerazzurro avrà davvero un asso nella manica da scagliare sul tavolo da gioco. Nell’attesa però, tanta euforia potrà almeno servire per presentarsi al meglio a San Siro in occasione dell’imminente derby.

 

Si diceva alle Napoli news, che perde Insigne, Zuniga e Ghoulam (Coppa d’Africa per quest’ultimo), lasciando in pratica i soli Britos (adattato) e Mertens sulla fascia sinistra. Occorrerebbero dunque dei sostituti, così come anche in difesa. Albiol necessita di recuperare fiato e, a meno che non si siano ricevute conferme da parte di Henrique, che di certo non ha sfigurato in Europa League contro lo Young Boys, un nuovo innesto nella retroguardia non farebbe storcere il naso a nessuno. Con Britos lasciato solo a fare il terzino tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, si potrebbe pensare di adattare Mesto piuttosto che acquistare un nuovo terzino. La Coppa d’Africa infatti non dura poi molto, anche se occorre mettere in conto i tempi di recupero di Ghoulam al suo ritorno, ma acquistare un “rimpiazzo” che poi difficilmente sarà vendibile o gestibile in rosa a giugno, non pare il massimo della progettualità. Questo stesso discorso vale a maggior ragione per il ruolo di Insigne, dove la scelta è unica, ovvero accelerare e magari spendere qualcosa in più del previsto per assicurarsi un giocatore già presente nella lista del mercato estivo. Se un giocatore come Giaccherini, pagato ipoteticamente a gennaio 10 milioni, non dovesse rientrare nei piani di Benitez (cosa decisamente probabile), si rivelerebbe un vero peso nel mercato prossimo, dove di certo il suo cartellino calerebbe, andando a pesare sulle casse societarie. Si parla tanto di Perisic, e probabilmente, eccezion fatta per Lamela, si tratterebbe dell’unico vero acquisto che il Napoli, potenzialmente, avrebbe fatto comunque. In conclusione serve un titolare per sostituire un titolare, sia per le aspettative di gioco espresso, sia per il timore di ritrovarsi con nuovi casi Donadel. Il tempo dei Mannini e Dalla Bona è passato. Il Napoli dovrà dimostrare d’aver capito la lezione.

 

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

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