Da trascinatore, a ‘pappone’, ora De Laurentiis è diventato ‘lo scomparso’.
Il mese nero di settembre del Napoli 2014-15 aveva, secondo i tifosi, un solo responsabile: Aurelio De Laurentiis.
Il presidente del Napoli è quello che ha l’ultima parola su tutto, ed è per questo che, sempre secondo i tifosi, le colpe di un mercato estivo deludente, tra acquisti proclamati e mai raggiunti, sono in gran parte le sue, e solo dopo di Benitez, Bigon e lo staff azzurro.
Ma dove alberga la verità?
FALSE SPERANZE – Se colpa di De Laurentiis c’è stata in questa prima parte di stagione azzurra, è l’aver esposto a tutti i suoi obiettivi.
Magari anche andando oltre le reali potenzialità: il presidente azzurro è, in questi frangenti, un napoletano vero, di quelli che si lasciano prendere dall’euforia, dall’entusiasmo, e si espongono forse troppo ad una mole di persone che non dimenticano neanche una virgola.
La parola ‘Scudetto’ dai campi di Dimaro è uscita già tante volte negli ultimi anni: non bisogna tacere perché altrimenti nulla si realizzerà, non si tratta di superstizione o di tabù, l’obiettivo reale della squadra nei prossimi anni sarà proprio lo scudetto, lo sanno tutti, ma arrivarci non sarà facile.
Il lavoro di anni, l’abitudine a competere ai piani alti durante tutto l’anno, una rosa di forti ed esperti giocatori; tutto si potrà raggiungere il più presto possibile, ma forse a questo Napoli manca qualcosa.
Ed ecco che se la squadra poi non parte come ci si aspettava, tutti a sparare sulla croce rossa; anzi, su De Laurentiis.
Lui che “non ha fatto mercato”, lui che “pensa solo ai soldi”, lui che “è meglio lo sceicco”.
Ah si, a proposito, lo sceicco: state tranquilli, perché non dovrete imparare l’arabo, almeno non a breve.
TUTTI SUL CARRO? – Il mancato rinnovo di Benitez faceva anche pensare ad una rottura tra lui e il presidente. Ma il tecnico spagnolo ha ripetuto più volte come la fiducia reciproca fosse alla base di questo progetto, solido e duraturo per poter guardare anche al futuro.
Rafa ha sempre dettato la strada, l’ha fatto da condottiero e da porta bandiera. E il Napoli si ritrova oggi a sette punti dalla prima, quattro dalla seconda, terzo in campionato da solo dopo una gran rimonta.
Ed ora il presidente delle colpe non c’è più, o almeno non c’è più nelle teste dei sostenitori, che poi tanto “sostenitori” non sono.
Ora tutti pensano alle vele spiegate della squadra, alle vittorie con Roma e Fiorentina, alla tripletta di De Guzman e alle ottime prestazioni di Koulibaly e David Lòpez, passati in un attimo da scarti del mercato a intuizioni geniali.
In medio stat virtus, avrebbero detto i latini, che forse a Napoli conoscono in pochi.
De Laurentiis e Benitez invece conoscono Cicerone e Cesare a memoria.
Ma non preoccuparti, caro Aurelio. I tifosi non si sono mica dimenticati di te!
Dagli tempo, e se per sfortuna dovessero arrivare nuovamente due pareggi di fila tornerebbero a parlare di te.
Del mercato di gennaio che già a novembre sembra fallimentare, degli sceicchi che arrivano da lontano e porteranno in squadra (almeno) Ibrahimovic.
Mica Cavani e Higuain, quelli sono per chi non spende soldi.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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