Se è vero che l’uscita ai preliminari di Champions contro il Bilbao ha creato un danno economico alla società e morale a squadra e ambiente, è innegabile che, ritrovatosi l’intero gruppo, titolari e panchinari, ritrovarsi ad affrontare una competizione come l’Europa League potrebbe non essere affatto un aspetto negativo di questa stagione.
Rispetto al passato il Napoli sta dimostrando un approccio alla seconda competizione europea decisamente differente. Se è vero che, come nell’era Mazzarri, anche Benitez sfrutta l’Europa League per dar spazio e risalto ad alcuni panchinari, il livello degli esperimenti si è decisamente abbassato. Al di là del fatto che ora la panchina azzurra conta uomini richiesti esplicitamente dal tecnico in base alle loro caratteristiche, oltre che al nome, tra campionato e coppa si è sempre cercato di trovare un giusto equilibrio tra giocatori freschi e altri con necessità di rifiatare.
Nessun avversario viene sottovalutato, neanche quando, come a Berna, si esce dal campo sconfitti. Gli introiti saranno di certo minori, così come minore è il generale livello delle sfide, soprattutto nella prima parte del torneo, ma proprio questo potrebbe rappresentare una svolta. Se il Napoli non avesse subito quel duro contraccolpo dopo Bilbao, ora sarebbe, punti alla mano, in vetta alla classifica o quantomeno alle spalle della Juventus. Nonostante tutto però è riuscito a rialzarsi e guadagnare terreno sulle prime della classe, che hanno patito. e in parte continuano a farlo, il peso fisico che la Champions comporta.
Si può essere politicamente corretti quanto si vuole, ma fronteggiare lo Slovan Bratislava non sarà mai fisicamente e mentalmente destabilizzante quanto affrontare il Bayern Monaco. Gli azzurri possono tranquillamente superare il girone, grazie anche al tanto criticato calciomercato Napoli, e se, com’è probabile, dovessero chiudere il ciclo di gare come primi, si avrebbe la concreta possibilità di ritrovarsi faccia a faccia con un’altra squadra abbordabile come quelle pescate nello scorso sorteggio.
Ci si ritroverebbe così con un impegno importante ma non troppo dispendioso, e che dunque non influirebbe più di tanto sul cammino in campionato. Gli ultimi anni definiscono il Napoli come una squadra “europea”, ma di certo la Champions non può essere un obiettivo al momento. Occorre mirare in alto in campionato per lo scudetto, la vetrina della prima competizione europea e i suoi molti soldi, ma fuori dai confini italiani è l’Europa League il vero campo di battaglia di questa squadra, che già a partire da quest’anno, il solo secondo di Benitez, potrebbe mirare concretamente ad agguantare la finale.
Giunta come una disgrazia sportiva, l’eliminazione dalla Champions potrebbe oggi rivelarsi l’arma in più di questo Napoli, soprattutto con il re di coppe seduto in panchina.
di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)