COLPI DI JENIUS – Dai Tweet agli applausi: la crescita di David López e il nuovo equilibrio del Napoli

david lopez

 

Nel torrido agosto napoletano la figura di David López, omaccione di 185 centimetri per 80 e passa chili, si era stagliata chiara, decisa.
E non certo in positivo.
Era arrivato dall’Espanyol, ma nessuno, neanche i più assidui conoscitori di Liga e calcio iberico, ci avrebbe scommesso.
Pareva la ciliegina perfetta per una torta che non era piaciuta ai tifosi durante tutto il calciomercato: ci si aspettava Mascherano ed era tornato Gargano, ci si aspettava Sandro ed era arrivato lui, David López.
Il malcontento della tifoseria azzurra, per la prima volta nella nuova storia mediatica del calcio a Napoli, si riversò nelle strade infinite di Twitter, con migliaia di messaggi all’account del povero centrocampista catalano.
Alla presentazione ufficiale gli viene chiesto: “Cosa risponderesti a quei messaggi dei tifosi?”, e lui col suo fare timido, quasi intimorito: “Non ho bisogno di rispondere nulla, ora; devo scendere in campo e dimostrare che si sbagliano”.
Detto fatto.

 

UDINE AMARA – L’esordio ufficiale con la maglia azzurra è targato 18 settembre, nella gara vittoriosa di Europa League contro lo Sparta Praga al San Paolo.
López non dispiace, ma si vede che ancora non è entrato pienamente nel gioco azzurro, che tra l’altro in quel periodo dell’anno scarseggiava a mostrarsi bello per com’è.
Il vero battesimo è però Udine, la trasferta peggiore forse dall’inizio della stagione: fa coppia con Gargano in una coppia tutta muscoli e polmoni, e il Napoli non dispiace neanche tanto, ma sull’episodio singolo gli azzurri beccano il gol che vale la sconfitta.
Le critiche investono tutti, e lui ne è primo colpito.
Ma Rafa Benitez, che non è nato ieri, non si ferma mica a due critiche dopo una sconfitta.
Il processo di integrazione dello spagnolo continua, e sempre più spesso è lui il titolare fisso in campo, con gli altri tre, Jorginho, Inler e Gargano, che ruotano con lui.
Il Napoli cresce, e lo fa soprattutto grazie al nuovo equilibrio che gli azzurri trovano in campo, un equilibrio che cresce quando David López è lì a fare da baluardo.

 

40MILA APPLAUSI – Il 1° novembre c’è Napoli-Roma. E quando al 79′ lo spagnolo lascia il campo per far posto ad Inler, il San Paolo e le sue 40mila anime si producono in una standing ovation da paura.
Da non crederci per come era cominciato il rapporto tra López e la tifoseria.
Il Napoli ha dominato la Roma nel primo tempo, l’ha arginata nel secondo, e pochi minuti dopo metterà il secondo gol per il definitivo 2-0 finale.
In tutta la partita David López è stato faro prima e muro invalicabile poi, contro un centrocampo da prima della classe come quello della Roma.
In coppia con Jorginho fa vedere le cose migliori, lasciando libero l’estro e la capacità di inventare dell’italo-brasiliano e assumendosi tutti i compiti di copertura.
E il nuovo equilibrio della squadra di Rafa, capace di attaccare ma anche difendere e ripartire, molto probabilmente è tutto lì: in quel ragazzo di 185 centimetri per cui il San Paolo ha fatto festa.
Cose che a dirle un mese fa, non ci si credeva.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

Gestione cookie