È morto nella sua Mercogliano Antonio Sibilia, storico presidente dell’Avellino. Aveva quasi 94 anni (nato il 4 novembre 1920) e per circa metà secolo è stato il patron della società campana. Malato da alcuni mesi, Sibilia aveva occhio per i talenti, ed è suo il merito dell’esplosione di calciatori come Tacconi, Vignola, Juary, De Napoli e Favero.
Era di un’altra epoca e così l’approccio con la modernità non lo ha mai affascinato. Nessuno dei “capelloni” che affollavano i campi negli anni ’70 ha mai trovato spazio nel suo Avellino. A loro consigliava prima un giro dal barbiere.
Negli anni ’80 ebbe alcuni problemi con la giustizia, finendo a processo per un attentato a Gagliardi, al tempo procuratore della Repubblica di Avellino, ma fu assolto. Non fece inoltre mai mistero del suo rapporto col boss Raffael Cutolo, tifosissimo della sua squadra, al quale fece consegnare una medaglia dell’Avellino da Juary, in una pausa di un processo.