Sette gol segnati in una sola partita di calcio sono un po’ come un’era geologica.
Tanti, troppi, esagerati e quasi mai giusti, soprattutto in una competizione come la Champions che dovrebbe accogliere squadre di campioni, appunto, per partite sempre tese, difficili ed equilibrate.
Non è sempre così, colpa di chi negli anni ha snaturato l’essenza della competizione, ma non è il caso della Roma: quella andata in scena all’Olimpico è una partita che capita una volta in un ventennio, una debacle troppo larga per essere vera.
La differenza tra Bayern Monaco e Roma, tra calcio tedesco e calcio italiano c’è e si nota anche senza giocare, ma in fondo tra loro e noi non ci passano così tanti gol.
La forza del Bayern, d’altronde, è risaputa: anche a Napoli la ricordiamo bene, perché tre anni fa i panzer tedeschi arrivarono a Fuorigrotta, ma l’esito fu abbastanza diverso.
100 SECONDI – L’aria in città era elettrizzante. Ovunque si avvertiva tensione, ovunque quel profumo di birra che magicamente appare quando si crea una concentrazione di tedeschi in qualsiasi parte del mondo.
La partita alle 20.45, ma Napoli si era già fermata dalle otto del mattino: era la seconda uscita in Champions, la prima con una squadra di rango assoluto, e ci si vestiva a festa per fare bella figura.
Li vedevi schierati in campo e ti facevano paura per il fisico, la sicurezza, l’arguzia tattica e la forza mentale; uno squadrone come a Napoli non se ne vedevano da anni.
Non era il Bayern di oggi, ma poteva contare già su Neuer, Boateng, Lahm, Kroos, Schweinsteiger, Ribery e Muller, Gomez.
La difesa azzurra resistette 100 secondi, perché al 2′ di gioco i tedeschi erano già avanti 1-0.
IL MURO AZZURRO – Poteva finire come ieri all’Olimpico, e invece gli attacchi successivi del Bayern si arginarono: un po’ per sfortuna, un po’ per precisione, un po’ perché la difesa del Napoli quella sera non era a 3, o a 5, era a 80mila, come le anime azzurre sugli spalti.
Kroos, Gomez e Ribery sbagliano l’impossibile e al 39′ il Napoli trova addirittura il pari con un cross di Maggio fortunosamente deviato in rete dalla difesa tedesca.
Nella ripresa succede di tutto, con gli azzurri che salvano il pari ad ogni azione, De Sanctis che para un rigore a Gomez e il popolo napoletano che tira un sospiro di sollievo.
Fu il risultato che consentì al Napoli un incredibile passaggio del turno.
Quello stesso passaggio del turno che, ad oggi, è e deve essere l’unico obiettivo della Roma, arrivata al giro di boa con 2 punti di vantaggio sulla terza, il Manchester City.
Lo stesso City che lasciò le penne al San Paolo, e ora deve farlo all’Olimpico.
Corsi e ricorsi storici, per dimenticare presto i 7 gol.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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