E insomma, come tornarsene da Milano con l’amaro in bocca nonostante un pareggio in trasferta. Roba che in genere un punto contro l’Inter a casa loro dovremmo considerarlo prezioso, invece stiamo qui a recriminare su ciò che poteva essere. Naturale: portarsi due volte in vantaggio e farsi riprendere in entrambi i casi dopo due minuti è qualcosa che non può passare inosservato, che deve necessariamente far riflettere. Come sempre la medaglia ha due facce: nel bene e nel male dobbiamo essere bravi a vederle sempre entrambe.
COSA VA – Così, a naso, si potrebbe azzardare che la mini-crisi di inizio campionato sia superata. E’ vero che l’Inter di questi tempi non è irresistibile, ma ieri non ha giocato malissimo. Ciononostante il Napoli ha dimostrato sangue freddo, pazienza nell’aspettare l’avversario, incassare quando c’era da incassare e ripartire quando i Mazzarri-boys sembravano alla canna del gas. Due volte in vantaggio, la seconda con un’azione da manuale. Gli azzurri ieri hanno dimostrato di potersela giocare con qualsiasi avversario, se si limano alcune criticità caratteriali. Bene la difesa (i gol dell’Inter sono coperture imperfette dei centrocampisti), bene un sempre più convincente David Lopez, autore anche dello splendido assist per il 2-1 di Callejòn. A proposito di Calletì, ormai gli aggettivi sono finiti. Ad essere onesti non gioca bene come l’anno scorso, ma è diventato maledettamente più concreto. In questo campionato atipico, con due trequartisti in vetta alla classifica dei cannonieri, è bello che uno di quei due abbia la maglia azzurra e sia uno dei pezzi pregiati del mercato Napoli. Purché resti talmente pregiato da essere incedibile.
COSA NON VA – Si deve per forza iniziare dal problema principale di questa squadra: la personalità. Proprio per l’importanza della posta in palio è inaudito scoprire così il fianco dopo aver segnato. Soprattutto il secondo gol è disarmante per la semplicità con la quale Dodò affonda sulla sinistra ed Hernanes salta indisturbato quasi dal limite dell’area, trafiggendo comunque Rafael. Piccoli passi in avanti per il brasiliano, ma non ancora all’altezza della situazione. Hamsik e Higuaìn, a guardare bene la loro prestazione, hanno giocato molto meno male di quanto si legga oggi nelle varie notizie Napoli. Marek a corrente alternata, ma che palla ad Insigne che prende il palo; il Pipita non trova ancora il gol ma si muove molto bene, mandando in crisi l’intera difesa avversaria. Da bacchettare Inler, tanti palloni recuperati (15) ma quell’errore madornale su Guarìn in occasione del primo gol. E’ sempre così, la coperta è sempre troppo corta. Bisogna fare attenzione ma soprattutto bisogna che qualcuno prenda in mano la situazione, senza scomodare fantasmi del passato con i guantoni e la pelata. Possibile che non ci sia nessun altro che sappia alzare la voce quando le cose vanno male?
Di AntonioPapa (Twitter @antoniopapapapa – ShareSoccer @papalepapale)
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