Due settimane. Quattordici giorni. Trecentotrentasei ore senza campionato.
Mettetela come volete, ma è oggettivamente troppo.
La sosta per le nazionali è tornata a distanza di un mese più forte che mai, gettando tutti nello sconforto.
MAZZARRI E IL PREMIO PARTITA – Ad aprire il banco era stato Walter Mazzarri. Di tecnico, a due settimane da una partita, c’è veramente ben poco, e così ad interessare di Inter-Napoli era tutto quello che poteva starci intorno.
La sfida tra due squadre deludenti, le vendette di Rafa contro i nerazzurri, Mazzarri che vuole fare lo sgambetto agli ex, le vedove dell’allenatore toscano che provano a comparare i due allenatori a più di un anno di distanza dal suo addio.
A prandersi la scena il tanto chiacchierato ‘premio partita’ che ADL avrebbe messo in palio in caso di vittoria a Milano: niente di più falso, perché quella con l’Inter non sarà una gara facile, ma non vale un premio partita.
Si rischierebbe di sopravvalutare la gara e sottovalutare il livello dei giocatori azzurri.
LO SCEICCO – Verrebbe con cammello direttamente dagli Emirati Arabi a Napoli: il sole è lo stesso, ma di benzina qua ce n’è meno.
Le voci di un Napoli venduto agli sceicchi si fanno sempre più forti in settimana, data anche l’assenza dai social network del presidente partenopeo.
Sceicco, soldi, Maradona e l’annuncio si farà a dicembre, in concomitanza con la Supercoppa Italiana che si giocherà proprio in casa degli sceicchi: il quadro sembra perfetto, fino a quando ADL si rifà vivo a Castel Volturno e si riunisce con Benitez, Bigon e Chiavelli, l’uomo dei contratti.
Che si parli del contratto del tecnico? Certo, e forse pure di quello di Bigon.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)