Maria Soledad su Cavani: “Non mi fido di quell’uomo, mi obbligò a partorire in Uruguay”

 

Si chiude la vicenda legale tra Maria Soledad ed Edinson Cavani. Il loro matrimonio è ormai alle spalle e oggi, presso il Palazzo di Giustizia di Napoli, è stata decretata la somma che l’ex calciatore del Napoli dovrà versare alla madre dei suoi figli, 25mila euro al mese. La giovane ha rilasciato un’intervista a Il Mattino, offrendo la propria versione dei fatti:

È finita così, Soledad?

“Meglio. Se tra marito e moglie non funziona credo che sia giusto scegliere la strada della separazione. In ballo c’è il benessere di tutta la famiglia.Ho pensato a quello”.

I bambini come l’hanno presa?

“È chiaro che il papà gli manca ma almeno vivono in un ambiente sereno. E poi lo vedono spessoIl giudice ha stabilito che devono incontrarsi almeno una volta al mese. Domani mattina (oggi ndr) partiamo per Parigi e trascorriamo lì qualche giorno”.

Come sono i rapporti tra lei e Cavani?

“Discreti”.

Diciamo che è andata bene a suo marito

“Ho privilegiato la pace familiare e la tranquillità dei miei figli. So bene che avrei potuto chiedere e ottenere molto di più ma avrei dovuto ingaggiare una battaglia giudiziaria che avrebbe messo a rischio anche e soprattutto il rapporto con i bambini. Non mi fido di quell’uomo. Vi fidereste di un marito che lascia una moglie a pochi giorni dal parto, dopo averla tradita, mandandole una mail, per giunta il giorno di Natale? Voglio restare qui a Napoli e godermi finalmente la bellezza di questa città che trovo irresistibile”.

Qual è stato il peggiore tradimento?

“Era appena nato Lucas, seppi dai giornali che mio marito stava con una ragazza di Caserta, la Ventrone. Fu uno choc. Pensate che mi obbligò a partorire in Uruguay facendomi credere che sarei stata più tranquilla, diceva che a Napoli ci avrebbero assediati. Voleva lasciarmi lì per sentirsi più libero approfittando anche del fatto che mi stavo dedicando alla costruzione della nostra nuova casa in Uruguay”.

Lei come reagì?

“Tornai lo stesso e cercai in tutti i modi di salvare il nostro matrimonio. Non volevo togliere il padre ai figli, ci credevo in un recupero, amavo mio marito. Tutto inutile. Edinson era un’altra persona, irriconoscibile. Cominciò a cambiare donne continuamente. E soprattutto avviò le pratiche del divorzio. In ballo avevamo due giudizi. Uno in Italia e l’altro in Urugua. In Italia la legge prevede il mantenimento in base al reddito e al tenore di vita. In Uruguay i giudici decidono quello che ti spetta in base a quanto ti serve per vivere e in relazione agli anni di matrimonio”.

 

 

Gestione cookie