Isaac Donkor probabilmente non lo sa, ma Demetrio Steffé gli deve una cena. Nel 2010 Samaden, responsabile del settore giovanile dell‘Inter, si recò a vedere Padova-Triestina proprio per osservare da vicino il ghanese, ma ad impressionarlo fu il triestino. Da quel giorno è cominciata l’avventura in nerazzurro per il giovanissimo centrocampista centrale e, se la dea bendata continua a guardare nella direzione giusta, l’esordio nel calcio che conta non tarderà ancora molto.
Storia calcistica
Classe 1996, Steffé muove i primi passi nella categoria dilettanti con il San Giovanni di Trieste per poi passare nelle fila della Triestina. Nel 2010 in seguito al trasferimento in nerazzurro, si aggrega agli Allievi Nazionali, dove farà sfoggio delle sue qualità fino a guadagnarsi la fascia di capitano dell’Under-16. Una piccola rivoluzione attraversa casa Inter così che nella stagione 2013-2014 Demetrio viene spedito in prestito al Chievo Verona con il quale disputa un ottimo Campionato Primavera girone B. Caso vuole che la sua rete arrivi proprio contro i nerazzurri: un goal che pesa la consapevolezza in casa Inter di aver commesso un errore a non dare al centrocampista la fiducia necessaria. Quello stesso Chievo Verona, infatti, si aggiudicherà la vittoria dello scudetto. Rientrato all’Inter, Steffé partecipa al ritiro estivo con la prima squadra in vista della stagione 2014/2015 e si rende subito indimenticabile alla platea nerazzurra segnando con la primavera una rete ai rossoneri di Milano nel corso del torneo Mamma Cairo. Nel suo palmares anche la convocazione con Under17 e 18.
Stile&Caratteristiche
Interdizione ed impostazione. Il duo delle qualità di Steffé è questo, al punto che si può definire al 100% un centrocampista moderno. Fase di costruzione della manovra ma anche di rottura di quella avversaria gli consentono di vestirsi da leader della metà campo, senza dimenticare che la sua precoce disposizione a spiccare in mezzo alla mischia l’aveva fatta vedere fin dai primi esordi. Da molti è stato accostato alla figura quasi mitologica di Javier Zanetti, guardando alla buona potenza fisica, l’aggressività sana e doverosa nonché la visione di gioco. Capace di posizionarsi egregiamente sull’out destro così come su quello sinistro, Demetrio è la punta di diamante delle giovanili nerazzurre. Ottima la visione di gioco, ma anche di futuro… il giocatore piace dentro e fuori la Serie A. L’Inter è avvisata: dopo la cessione al Chievo Verona, non sono ammesse altre défiance.
di Sabrina Uccello (@SabriUccello)