Tutte casa e cucina o competenti e obiettive anche nel calcio? Le donne le trovi a capo di una nazione, nelle forze armate e nei corpi speciali, luminari di arte, scienza, medicina con pieni poteri ed eguali diritti. Ma nel 2014 il calcio resta, ancora per troppi, uno sport da UOMINI!
Negli anni ’60 Jackie Charlton affermava che “Il calcio è una cosa seria, e le donne non hanno nulla a che vederci”. Parliamo di 50 anni fa, il tempo passa ma questo tabu resta. Inorridisco, poi penso a me in Curva A e sorrido! Non tutte le donne hanno questa passione, ma quando succede, fidatevi, non si limitano a guardare 22 giocatori ed un pallone. Lo vivono, lo studiano, lo comprendono e si esaltano per un tackle in scivolata, per una trivela, un sombrero, una rabona o per un goal al 92′.
Ora datemi un solo motivo, esaustivo e senza repliche, sul perché una donna non possa essere competente quanto un uomo. Se non riuscite a trovarlo siete già sulla buona strada. Provate a dare un calcio ai pregiudizi… poi se avete un po’ di tempo, vi spiego anche la regola del fuorigioco di rientro!
È per questo che lanciamo oggi una rubrica tutta al femminile, dove una volta tanto sono le ragazze a farla da padrone, dove per una volta le donne saranno libere di esprimere le loro opinioni sulla partita senza essere zittite dal primo che passa. Per partecipare seguite e commentate su Facebook Anna Crudelia Ciccarelli, o in alternativa scrivete alla pagina ufficiale di Napolicalciolive o all’account Twitter @NCLiveCom aggiungendo l’hashtag #Crudelia. I commenti migliori della settimana saranno pubblicati nell’articolo che uscirà la settimana successiva. Perché noi passiamo con disinvoltura dal tacco 12 ai 12 tacchetti… voi sapreste fare il contrario?
di Anna Ciccarelli