Il suo Mondiale, come quello di tutta la nazionale italiana, si è concluso il 24 giugno.
Da allora, Lorenzo Insigne ne ha avute di cose a cui pensare: il mancato prolungamento col Napoli, le critiche dei tifosi a Dimaro, le prestazioni poco convincenti della prima parte dell’anno in maglia azzurra, e pure l’esclusione dal nuovo giro della nazionale targata Conte.
Il ragazzo napoletano, dopo tante difficoltà, s’è liberato della scimmia che aveva sulle spalle solo con il Torino.
IL BENTORNATO – Al 55′ minuto della partita col Toro, infatti, il San Paolo e Insigne si sono ritrovati: cross di Zuniga, colpo di testa così bello che da uno alto 163 centimetri manco te lo aspetti, palo interno e gol. È l’1-1, preludio al vantaggio siglato poco dopo da Callejòn su un’assistenza magistrale dello stesso Insigne.
Dal gol sembra sbloccarsi qualcosa nella sua testa: i compagni lo cercano con insistenza, lui si carica gli attacchi sulle spalle e punge ad ogni azione, collegando la sua classe alla – finalmente – concretezza che un fantasista come lui deve necessariamente mostrare per stare in campo.
LACREME NAPULITANE – La Napoli del 1925 nulla aveva a che vedere con quella attuale, eppure di gente che lasciava la città alla ricerca del nuovo e del meglio ce n’era e ancora ce n’è.
Per Lorenzo la storia è stata diversa: ha dovuto lasciare Napoli per poco prima di tornare a difendere i colori della sua terra indossandone la maglia.
Eppure, da napoletano puro sangue quale è, siamo certi conoscerà perfettamente il capolavoro di Libero Bovio, altro genio nato dalle braccia di Partenope, quel ‘Lacreme Napulitane’ a cui Lorenzo dopo novant’anni ha dato seguito.
E allora al boato del San Paolo per il gol sono arrivate le lacrime, vere e difficili da trattenere, quelle che hanno il sapore della liberazione più che della felicità.
Napoli vuole la sua affermazione definitiva, nell’azzurro doppio del club e della Nazionale, nonostante gli scontri passati: i migliori matrimoni sono quelli che resistono all’alta marea, e il Napoli di Benitez pare essere per Insigne la scialuppa ideale.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)