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LE PAGELLE di Napoli-Torino: Insigne ritrovato. Il Napoli non vuol smettere di vincere

 

Il Napoli conquista tre punti fondamentali per la corsa ai primi posti. Tre vittorie in una settimana che danno fiducia al gruppo di Benitez, che ritrova Insigne e continua a ricevere conferme da Callejon. La vetta ora è più vicina, ma quanta sofferenza nel finale, dove ancora una volta si dimostra che quando cala la tensione, ne risente anche l’attenzione.

 

RAFAEL 5.5 – Non è di certo la miglior gara per valutare un giovane portiere ancora un po’ acerbo, perché il Torino smette quasi di attaccare con continuità dopo i primi 12 minuti del primo tempo. La rete presa è più merito di Quagliarella che suo demerito, anche se il tiro non era propriamente imparabile. Il finale lo costringe a tornare in partita, dove dimostra ancora i suoi limiti in uscita.

MAGGIO 5.5 – Torna a sovrapporsi con regolarità. Aiuta Callejon ma crossa poco e male. Higuain lo richiama nel tunnel, chiedendo più palle in mezzo, ma la situazione non cambia. Se in attacco è soltanto propositivo, in difesa si dimostra anche molto attento. I pericoli del Toro non giungono quasi mai dal suo lato.

ALBIOL 4.5 – E’ molto disattento e non riesce a dare fiducia al resto del reparto. Tra elevazioni tentate ma in netto ritardo e difficoltà nell’uno contro uno, è di certo il peggiore del reparto, arrivando a rischiare il rigore su Quagliarella tirandogli banalmente la maglia. Forse sarebbe giusto evitargli certe figure e concedergli il cambio con Henrique.

KOULIBALY 6 – Zuniga lo costringe a qualche uno contro uno di troppo, spingendosi in avanti, ma il ragazzo ha le spalle larghe e svolge molto bene svariati compiti. Corre sulla fascia, copre alcuni buchi di Albiol e si rende pericoloso in avanti. Perde Quagliarella sulla rete, ma in fondo non è di certo lui il difensore d’esperienza di questo reparto.

ZUNIGA 6.5 – Ruba la corona di miglior difensore a Koulibaly. Ha fiato per correre sulla fascia da Rafael a Gillet, aiutando Insigne in una maniera in cui il miglior Britos non potrebbe neanche sognare. Il Napoli ritrova un titolare, anche se Benitez dovrebbe riuscire a disciplinarlo maggiormente, evitando buchi che rischiano di creare problemi ai centrali.

INLER 5 – La sua prova è alquanto deludente. E’ un fantasma come mediano, lasciando un lavoro gravoso sulle spalle di Gargano. Evita accuratamente i compiti da regista, lasciandosi apprezzare unicamente in un tre tiri da fuori area. Se questo è il suo stato di forma, è giusto che David Lopez gli sottragga il posto da titolare.

GARGANO 6 – Sceglie di non vedere lo striscione in curva B che lo invita a togliere la maglia. Ascolta solo gli applausi ricevuti a ogni recupero. Soffre l’assenza inspiegabile di Inler e si ritrova a smistare palloni che toccherebbero a piedi altrui, ben più educati. (Dal 67′ DAVID LOPEZ 5.5 – Entra in una fase strana del match, con il Napoli che trova il vantaggio e fa calare i ritmi di gioco. Ancora una volta preciso e pulito in mezzo al campo)

CALLEJON 6.5 – Ha il doppio merito di non smettere mai di correre, dall’inizio alla fine, mettendo in crisi terzini e centrali con scatti e tagli alle spalle, e di trovare la rete del vantaggio. Higuain quasi teme di metterci il piede e privarlo del quarto gol stagionale. Il posto che ricopre in classifica marcatori è meritato.

MICHU 4.5- Non ha la cresta, i tempi d’inserimento e non gioca a centrocampo, aiutando la squadra a salire. Dunque è chiaro che Michu non è Hamsik. Detto questo, mette le radici in area di rigore, dove si limita a occupare i pochi spazi lasciatigli da un sempre mobile Higuain. Ha il solo pregio di servire una splendida sponda a Insigne e trovare una traversa nel secondo tempo. Forse un gol potrebbe sbloccarlo, ma per ora non ha un ruolo. (Dal 70′ MERTENS 5.5 – Ha venti minuti per farsi vedere, ma sparisce tra le fila del Torino. Effettua un paio di buoni recuperi, ma poi spreca tutto nel lancio a Insigne in ritardo)

INSIGNE 7 – Un gol ha origine nella testa di un attaccante. Insigne non è sereno, soprattutto al San Paolo, ed è chiaro che sottoporta non agisca d’istinto, impantanandosi in mille pensieri. Palo e Gillet lo fermano nel primo tempo, mentre un improbabile gol di testa lo libera da tutte le ansie passate. Piange Lorenzo e tra le lacrime, di gioia, sfodera la sua miglior prestazione stagionale.

HIGUAIN 6.5 – Tocca a tutti prima o poi. Ogni attaccante ha i suoi periodi neri, inspiegabili e spesso dannatamente lunghi. Higuain s’è già sbloccato in Europa, ma in campionato tutto ciò che potrebbe andargli male puntualmente lo fa. Gioca ancora una volta un’ottima partita, sacrificandosi molto per la squadra. Servono però i suoi gol per chiudere i match, nella speranza che possa presto contendere a Callejon il ruolo di goleador. (Dal 80′ MESTO s.v.)

BENITEZ 6 – Aveva annunciato la propria strategia Rafa Benitez in conferenza stampa. Il Torino non va attaccato, altrimenti si rischia troppo in contropiede. Sbagliato! Il Napoli paga i primi 10 minuti attendisti, grazie a una perla di Quagliarella, dominando poi per altri 75′ fatti di solo pressing e agonismo. Forse Rafa aveva sopravvalutato gli uomini di Ventura, che crollano nei pochi spazi lasciati dai calciatori azzurri. Merito al tecnico però d’aver saputo cambiare rotta in corso d’opera, alzando il baricentro. Soprattutto però offre a Insigne la possibilità di giocare fino alla fine, inserendo Mertens al posto di Michu. Il lavoro mentale forse è quello principale in questa squadra.

 

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

Luca Incoronato

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Luca Incoronato

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