In vista della partita di questa sera contro lo Slovan Bratislava, lo storico primo allenatore di Marek Hamsik ha rilasciato alcune dichiarazioni alle pagine della ‘Gazzetta dello Sport’. Ecco il racconto di Igor Bobik: “Un bambino prodigo, ma soprattutto un ragazzo buono, un campione di semplicità. Quando lui arrivò, anche la mia famiglia si mise a disposizione. Durante la settimana dormiva in uno degli appartamenti all’interno dello stadio Tehelne Pole, ora in ristrutturazione. Usciva coi compagni di squadra e passava i weekend da noi, giocavamo a tennis e a hockey su ghiaccio. Mangiava sempre pasta e pollo, e collezionava le figurine dei calciatori. E’ sempre stato umile, discreto ma sorridente, aveva una gran visione di gioco, faceva il centrocampista centrale: per me è stato il migliore nei due anni di Slovan. Io dico a Marek di continuare a dare sempre il massimo. Ma perché Hamsik dia il massimo è anche necessario dargli libertà di manovra, credere di più in lui, farlo giocare con continuità e assecondare il suo istinto creativo. E’ un combattente, vuole sempre vincere”.
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