Almeno nel calcio, i soldi non fanno la felicità.
La prova, il Manchester City, che da anni spende e spande sul calciomercato mondiale con fiumi di soldi, ma dopo due giornate di Champions si trova ad un solo punto.
Un pari interno contro la Roma, dopo la sconfitta all’esordio con il Bayern Monaco, che sta strettissimo; un po’ come accadde tre anni fa, quando al posto dei giallorossi c’era il Napoli, con gli azzurri che poi gli soffiarono proprio la qualificazione.
Le squadre, per quanti soldi possano spendere, non sono fatte di cifre e conti in banca, ma di calciatori e uomini veri, che sentono la partita e rendono al meglio.
Chiedetelo al Real di Ancelotti, che ha vinto la sua ‘decima’ solo quando Carletto ha portato un po’ d’ordine.
Ci vuole cervello, e capacità, perché almeno nel calcio, i soldi non fanno la felicità.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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