Undici gol subiti in otto partite disputate: è questo il borsino da horror del Napoli 2014-2015, arrivato neanche a fine settembre, dopo appena un mese dall’inizio della nuova stagione.
Basterebbe questo dato a far rabbrividire chi legge: quanto si subisce è ormai un fatto conosciuto, ma di chi è la colpa?
NESSUNO ESCLUSO – Se si volesse individuare il colpevole, come nei migliori episodi di CSI, allora faremmo tutti fatica.
Perché Benitez non è il Capitano Brass, e soprattutto perché l’indiziata numero uno, la fase difensiva, sarebbe un prodotto dello stesso lavoro del tecnico.
I gol subiti dal Napoli si dividono a metà: errori individuali, come nella penosa trasferta di Bilbao, altri di concetto, come ieri sera contro il Palermo.
Resta un’unica certezza: tutti potrebbero far male a questo Napoli, se solo si mettessero d’impegno.
E se l’attacco non gira, facendone “uno in più” dell’avversario, allora le cose non vanno per il meglio.
BLACK POWER – Eppure l’unico vero innesto di questa stagione, Koulibaly, non sta mica demeritando: al netto di qualche calo di concentrazione, che per un 23enne al primo anno in Italia è più che accettabile, il franco-senegalese piace per ritmo, tenuta fisica e soprattutto per potenziale miglioramento, visto che non è neanche a metà del suo primo anno sotto i riflettori.
Eppure, qualsiasi sia l’assetto scelto da Benitez, tutti i componenti della retroguardia faticano enormemente: Albiol è lontano parente di quello visto lo scorso anno, Ghoulam ed Henrique sembrano ancora fuori condizione, Maggio continua la sua fase calante cominciata qualche anno fa e Britos è già conosciuto ai più per le sue performances.
Zuniga sembrerebbe il più affidabile, ma in campo scende quasi quanto lo scorso anno.
Ecco allora che i riflettori andrebbero puntati ben altrove: perché le difficoltà del Napoli passano da un centrocampo che, nonostante i muscoli di Inler e Gargano, di fisico ha veramente poco, in balia sempre di ogni avversario.
Lo svizzero è stato ancora una volta tra i peggiori ieri, mentre Gargano pare l’unico a meritare un po’ di stima da parte del pubblico per il semplice fatto che corra dietro al pallone.
Tutto ciò la dice lunga.
IL REGALO DI ADL – Tra serio e faceto, il presidente De Laurentiis, in qualsiasi parte del mondo si trovi, dovrebbe cominciare a pensare ai prossimi regali di Natale per la squadra: al primo posto, una bella cintura di castità, di quelle che nei secoli scorsi andavano a ruba.
Così come oggi a ruba va la verginità di questo Napoli, preso e trattato male da quasi ogni attacco avversario.
Quando le cose vanno male bisognerebbe tutti battere in ritirata per riorganizzarsi: se lo facesse il Napoli, rischierebbe comunque di prendere gol.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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