Quando piove, si sa, grandina. Il Napoli di Udine è stato forse il più positivo di questo tormentato inizio di stagione azzurro: concentrato, attento, ordinato, solido. Eppure… Eppure il momento è tutt’altro che catartico; anzi, parlandoci francamente, è veramente orrendo. Raccogliamo i frutti guasti di una campagna acquisti azzardata, stavolta come non mai incentrata quasi esclusivamente sulla speranza di aver beccato il fenomeno di turno. Nessun nome di grido, nessun investimento sicuro. David López – pur essendo novanta minuti tempo assolutamente insufficiente per giudicare compiutamente un calciatore – sembra l’ennesimo onesto mediano di cui non si sentiva affatto la mancanza, Michu un rincalzo appena sufficiente, Koulibaly un ragazzotto “fisicamente intelligente” ma ancora piuttosto acerbo per una squadra che almeno sulla carta vorrebbe spaccare il mondo. La sua inzuccata perfetta per Danilo ci condanna alla seconda sconfitta consecutiva in campionato. Sconfitta immeritata, certo, ma pur sempre sconfitta. Adesso bisogna star lì con la testa, cercando di non perdere né quella né la carrozza di prima classe che ci è costata tanta fatica e sforzo a conquistare. “Ha dda passà ‘a nuttata”, giusto? Anche se dopo mezzanotte sappiamo tutti le carrozze in cosa si trasformano…
di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)