EDITORIALE – Anche a perdere, giocando da soli, ci vuole talento

pipita

 

Scrivere dopo una partita del genere è difficile quasi quanto capire i reali motivi della debacle azzurra al Friuli di Udine.
Perché in realtà non è una sconfitta nuova nelle modalità, né nel tempismo.
In realtà, a dirla tutta, non è manco una sconfitta, perché per perdere servirebbe un avversario a te superiore, non uno che non tira praticamente mai nello specchio eppure si porta a casa i tre punti.

 

SENZA PAROLE – Il Napoli visto in campo per 70′ non era stato neanche male.
Il turnover forse eccessivo, ma il pallino del gioco era tutto nelle mani degli azzurri nel primo tempo, e anche in avvio di ripresa non sembrava potesse cambiare la trama del match.
Poi un pallone buttato al centro coglie tutti impreparati e si infila in rete. Senza parole: e che vuoi dirgli?
Se gli avversari non superano mai la metà campo e si ritrovano sopra nel punteggio, come lo spieghi?
In effetti non lo spieghi, così come non ti spieghi una reazione tarda e soprattutto confusionaria al gol subito.

 

SENZA COLPE – Non guardate agli uomini in campo: David Lopez non è dispiaciuto, Gargano è il solito motorino, Michu qualcosa di buono l’ha pure fatta. E per quanto Britos non sia il miglior calciatore al mondo, nessuna spiegazione può darsi al risultato finale.
La squadra, nel bene e nel male, non era parsa quella di domenica scorsa.
Ma anche a perdere ci vuole talento, e il Napoli in queste ultime due uscite in campionato ne ha mostrato davvero tanto.

 

SENZA FUTURO? – Il difficile sarà adesso rialzare la squadra e, soprattutto, l’ambiente. Il pressing finale non è bastato a portarsi a casa anche un solo punto, così come l’entrata di Mertens, Callejòn e De Guzman non ha portato alla causa l’effetto sperato.
Il mercato deludente torna prepotentemente in scena quando vedi il Napoli senza idee degli ultimi dieci minuti, ma il problema, per quanto visto, va ben oltre la sessione di acquisti e cessioni.
C’è chi urla alle dimissioni per Benitez, chi all’esonero del duo ADL-tecnico spagnolo, chi predica calma, ma nel deserto.
È già finito il campionato del Napoli alla terza giornata?
No, e smontare il giocattolo ancor di più di quanto fatto, non gioverebbe a nessuno.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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