L’aria d’Europa fa respirare di nuovo il Napoli, che contro lo Sparta Praga gioca quindici minuti in apnea e poi si prende la scena. Si sblocca (su rigore) Higuaìn, poi in cattedra ci sale Dries Mertens, spettacolare come solo lui sa essere. Ottime news anche da Hamsik, in crescita, e da un Gargano positivo.
Rafael 6 – Grossi grattacapi non ce ne sono, sul gol di Husbauer poteva lanciarsi un attimo prima, ma non vede partire il pallone, che per giunta era angolatissimo.
Henrique 6 – Alla prima vera apparizione stagionale, si disimpegna bene in difesa e dimostra anche di non aver dimenticato come si spinge in attacco. Maggio inizi a tremare, se Henrique inizia a giocare come lo scorso anno sarà un cliente complicatissimo.
Albiol 6 – Un passo in avanti rispetto al disastro col Chievo. Anzi, diversi passi in avanti. Per sua fortuna i cechi non erano furbi come i gialloblu.
Koulibaly 6,5 – Nell’uno contro uno si fa rispettare, va spesso a coprire le spalle anche più largo a sinistra. Prospetto interessante, anche se ancora acerbo.
Britos 5,5 – Gli affondi a destra dello Sparta trovano spesso Koulibaly a chiudere al posto dell’uruguagio, che dimostra di non aver assimilato ancora alla perfezione i movimenti del testino, specialmente quando si propone in avanti.
Inler 6 – Dalla distanza sa farsi sempre temere, in mezzo al campo si fa rispettare. Prestazione priva di grosse sbavature.
Gargano 6,5 – Pregi e difetti consueti, sia nell’impostazione che nell’interdizione. Comunque dei centrocampisti a disposizione di Benìtez sembra di sicuro quello più in grado di fare schermo alla difesa. Sfiora addirittura il gol con un bolide da fuori area al 90′, con miracolo del portiere avversario.
Callejòn 6 – Dei tre alle spalle della punta è il meno attivo, comunque fa sempre il suo, complice anche la serata tutt’altro che positiva di Costa. Da recuperare sicuramente, il Calletì dell’anno scorso a questo Napoli serve come il pane. (Dall’83’ David Lopez sv)
Hamsik 6,5 – Quella porta maledetta è proprio stregata per Marek, che sull’episodio del rigore deve aver pensato di essere vittima di un incantesimo. Lo stop pulito, l’intuizione che fa fuori il portiere, il lob mellifluo che si stampa preciso preciso sulla traversa. Denota comunque una crescita incoraggiante. (Dall’82’ Zuniga sv)
Mertens 8 – Parte benissimo e impensierisce Bicik con 2-3 conclusioni dalla distanza, spinge come un dannato cercando il gol che sblocchi la situazione. Lo trova a pochi minuti dall’inizio della ripresa, con un tap-in più da centravanti che da trottolino imprendibile sulla fascia. Poi torna a fare alla grande ciò che sa fare meglio: serpentina ubriacante fra tre avversari e palla sul primo palo a scherzare il portiere. El hombre del partido, come spesso accade.
Higuaìn 7 – Bicik non è Bardi, lo trafigge con semplicità. Ritrova coraggio e nel secondo tempo si inventa il secondo gol: va via ad un avversario che lo francobollava, si invola sulla destra, poi serve dentro un rasoterra perfetto che è un cioccolatino per Mertens. Se lo Sparta ha Lafata, il Napoli ha il mago. La differenza sta tutta lì. (Dal 69′ Michu 5,5 – Ancora macchinoso, si lancia davanti al portiere ma riesce a farsi recuperare dal corpulento difensore avversario. In più è sempre molto lontano dalla porta. Calciatore da recuperare).
All. Benìtez 6,5 – Bene così, anche se ad inizio gara sembrava un’altra partita maledetta, con quel gol che entra a fil di palo e la traversa di Hamsik. Poi le cose si mettono bene e iniziano ad entrare anche i palloni in rete. Un brodino che è un toccasana in vista del campionato.
di Antonio Papa