C’era una volta il San Paolo…bello, caldo, unito e sempre pronto ad applaudire i propri beniamini. Ma ne siamo proprio sicuri? Questa piazza ha osato fischiare anche Maradona, mica uno qualsiasi. Allora sorge il dubbio che il problema di questa tifoseria sia culturale, un vero e proprio deficit di mentalità. “Benitez non è adatto al calcio italiano”, lo si è sentito spesso negli ultimi giorni e forse è vero. Non è adatto alla mancanza di coerenza tipica dell’italiano e del napoletano medio, pronto a gettare tutto dalla finestra alla prima difficoltà. Il calcio fino a prova contraria è uguale in tutto il mondo, le regole sono le stesse, gli schemi sono sempre quelli, come si può dire che un allenatore è inadatto a insegnare calcio in una nazione?
Se si allunga lo sguardo fino all’Inghilterra si scopre che lo United di Van Gaal, che sul mercato ha speso una cifra impressionante portando in rosso diavolo gente come Di Maria, Falcao ed Herrera, ha vinto la prima partita di campionato solo alla quarta. A Napoli sarebbe stato esonerato dai tifosi già dopo la prima sbavatura. Mettiamoci nei panni di Benitez per un attimo adesso. Lo spagnolo ha allenato e vinto a Liverpool, dove la KOP non ha mai smesso di cantare “You’ll never walk alone”, nemmeno dopo la rifondazione post Benitez, quando ad Anfield le vittorie per alcuni anni si sono contate sulle dita di una mano. Ora si ritrova a Napoli, dove dopo un campionato chiuso con 78 punti, non 20 oppure 30, alla prima sconfitta di campionato già si sente messo in discussione dalla piazza e dai media che lo danno addirittura per sicuro partente.
Difficile allenare in questo clima no? Difficile fare bene quando anche qualche giorno di vacanza si trasforma per la stampa in svogliatezza, voglia di andar via, dis-amore nei confronti di Napoli. Gente come Benitez e Higuain non vuole perdere nemmeno una partita di carte, figurarsi una partita di calcio che è quello per cui vivono. Il momento è delicato, ma davvero vi sembra il caso di montare tutte queste critiche? “Italians do it better” è un gran bello slogan, ma per una volta non possiamo fare gli inglesi e andare allo stadio solo per cantare e incitare la squadra?
Se nessuno dei tifosi che va al San Paolo e fischia di mestiere fa l’allenatore, un motivo ci sarà no? Facciamo lavorare questo simpatico spagnolo che ci fa ridere e divertire il più delle volte, e state tranquilli, se le cose dovessero andare male sarà lui stesso a fare mea culpa e ad andare via, non avrà certo bisogno di essere messo alla porta da qualche processo in Tv.
di Vincenzo Matino (seguimi anche su Twitter)
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