Dieci anni di sfide, di tifo e di passione.
Di cuore, di stomaco e di contrasti duri in campo. Di vittorie, di sconfitte, di momenti esaltanti ed altri meno esaltanti.
Questi sono gli anni che oggi compie il Napoli di Aurelio De Laurentiis, ufficialmente rilevato il 6 settembre del 2004 dall’imprenditore cinematografico romano dopo il fallimento di poche settimane prima.
Quella squadra che oggi veleggia a tutto vento in Italia e in Europa è partita dieci anni fa da un campionato, l’allora Serie C, e da uomini, messi insieme per il sogno di rifare grande il Napoli.
Tra questi, c’era sicuramente Francesco Montervino, primo storico capitano del ‘nuovo’ Napoli, l’uomo del passaggio dal Napoli che fu al Napoli che oggi è, rimasto in azzurro per 5 anni, i primi dell’era De Laurentiis.
Oggi, a dieci anni da quel primo incontro, Napolicalciolive lo ha raggiunto per rivivere insieme gli albori della nuova vita azzurra.
Dieci anni fa l’arrivo di De Laurentiis. Qual è stato il suo primo pensiero?
“Ho visto De Laurentiis ed ho pensato subito fosse un personaggio importante, anche se nel mondo del calcio in realtà non l’avevamo mai visto prima.
Quando si vede una persona così, la mente corre subito verso pensieri positivi. Probabilmente tutti noi che eravamo presenti pensammo stesse nascendo da quella squadra un qualcosa di importante”.
Un qualcosa di importante che poi è venuto fuori nei dieci anni successivi. Si aspettava una crescita così decisa e così rapida per questa società?
“Mi aspettavo che il Napoli potesse avere un grande futuro. Però, se devo essere sincero, non pensavo si potesse essere così bravi e in così poco tempo. Per le cose importanti il tempo è necessario, invece…”
Invece la città ha risposto subito presente alla chiamata di ADL, c’era entusiasmo sin dalla prima partita.
“Già, come potrei dire il contrario? Non potrei mai scordare il San Paolo alla prima col Cittadella: erano in 55mila per una partita di Serie C, c’era finalmente un entusiasmo ritrovato, e a distanza di dieci anni confermo le buone sensazioni provate quel giorno”.
Quale compagno dei suoi anni a Napoli ricorda con più piacere?
“Non posso dirne solo uno, per carità, farei torto agli altri. Con tutti c’è sempre stato feeling, eravamo un bel gruppo.
Forse quello con cui ho legato maggiormente era Inácio Piá, ma comunque tutto il gruppo che è partito dalla C ed è arrivato alla Uefa era un gruppo affiatato, fatto da amici dentro e fuori dal campo.
Purtroppo la mia avventura a Napoli si è interrotta alla Uefa, ma ricordo quel gruppo con piacere”.
Dove pensa possano arrivare De Laurentiis e questo Napoli?
“Innanzitutto voglio chiarire una cosa: De Laurentiis non andrà da nessuna parte, resterà a Napoli per il Napoli.
Quello che credo è che lui e tutta la società hanno la voglia e la capacità di portare questa squadra ancora più in alto, per crescere ancora.
La mia speranza e il mio augurio per tutti i tifosi è che questo Napoli possa regalare ancora alla città le soddisfazioni e i trionfi che merita.”
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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