PAPALEPAPALE – Cessioni in saldo e acquisti zero: il punto dell’ultimo giorno di mercato azzurro

 

Calma piatta. Oddio, forse proprio calma non è il termine più adatto in questo momento, vista l’atmosfera che si respira in città per questo mercato Napoli mai così avaro di soddisfazioni; ma Milano è lontana e il meteo rispecchia alla perfezione il clima paradossale di questo primo settembre. Bufera in Campania, tutto tace invece in Lombardia. Riccardo Bigon è all’ATA, del resto non poteva mancare. Sguardo apparentemente sereno, disteso e sorridente nelle apparizioni in pubblico, poche per la verità. La sensazione è che idee fossero molto chiare, determinate nel portare avanti la politica tenuta dalla società in questo finale di mercato. Niente in entrata, operazioni minori in uscita, per liberarsi dei vari indesiderati presenti nella rosa di Rafa Benìtez.

 

SALDI SENZA SOLDI

E così si prosegue nell’anonimato più totale, con le cessioni di calciatori che hanno fatto anche il ritiro di Dimaro ma da separati in casa, soltanto in attesa di una diversa sistemazione. Via Maiello, in prestito al Crotone, via Ciano, al Parma a titolo definitivo e poi anch’egli al Crotone. Niente da fare per Radosevic, proposto a Vicenza e Bari ma senza esito. I contatti maggiori Bigon li ha avuti con Andrea D’Amico, agente di Marco Donadel. Trattativa snervante per l’addio, così come l’anno scorso quando l’ex viola si accasò gratis al Verona. Stessa squadra stesso mare, un mare di discussioni sugli spiccioli che hanno messo in seria difficoltà il Napoli. Ad un certo punto sembrava ci fossero solo 50mila euro di differenza, eppure l’affare non si è sbloccato. Poi la corda che si taglia nell’unico modo possibile, rescissione consensuale con corposa buonuscita, ma probabilmente domani. Preso per la gola, proprio come lo scorso anno.

 

ACQUISTI? GRAZIE, MA NO GRAZIE

Tante cessioni, acquisti neanche uno, nonostante le partenze di Dzemaili e Pandev abbiano anche liberato due posti “pesanti” in rosa. Un pour parler con Ulisse Savini, agente di Diakité fresco svincolato dal Sunderland. Grazie ma no grazie, la risposta del dg azzurro di fronte alla cortese proposta dell’agente. Bigon è stato chiaro anche con l’entourage del calciatore: il mercato in entrata era chiuso ancor prima delle 9 di stamani, per precisa scelta societaria. Al Napoli sta bene così, sebbene la rosa presenti diverse falle soprattutto fra i rincalzi. Pazienza, si va avanti con Britos e Maggio, con Inler e con Duvan Zapata, un calciatore che Benìtez fa scaldare solo quando la situazione sembra davvero irrimediabile. E’ una decisione discutibile, e sarà discussa, ma è stata presa da chi prende le decisioni. Punto e basta.

E ADESSO?

E adesso c’è poco altro da aggiungere. A guardarlo così il Napoli non sembra rinforzato, anzi l’ingresso fra i titolari di ex “reietti”come Britos e Gargano fa pensare l’esatto contrario. Nonostante la formazione titolare resti tutt’altro che disprezzabile, la rosa degli effettivi azzurri presenta 22 elementi, quindi anche numericamente non sembra poter garantire un turnover come si deve. Intanto, se Juve e Roma erano già in fuga lo scorso anno, Milan, Inter e Fiorentina hanno fatto un grosso passo avanti e sono decisamente pericolose: si rischia quindi di uscire anche dalla top five. La prima scelta, quella di non investire per passare il turno di Champions, non ha pagato, e il pubblico ha già presentato il conto. Ma vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandiamo. Al campo l’ardua sentenza.

 

 

Di AntonioPapa – inviato all’AtaExecutive di Milano (Twitter @antoniopapapapa – DaiCalcio @papalepapale)

 

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