LA CHIAVE TATTICA – Benìtez e “l’effetto fisarmonica”: Britos a sinistra è più di un esperimento

Britos Barcellona  
 
 
Una ne fa e cento ne pensa. Rafa Benìtez è bravo a valutare i nuovi innesti, bravissimo a trasmettere ottimismo ma soprattutto è un drago nel trovare nuove soluzioni tattiche anche col materiale che già ha a disposizione, a prescindere dalle qualità e dalle caratteristiche peculiari del singolo giocatore. Lo scorso anno l’intuizione Henrique, “inventato” terzino dopo averlo provato praticamente ovunque. Questa è la stagione della maturità, dove anche i problemi dell’ultimo campionato saranno assimilati e risolti. Possibilmente con il mercato, altrimenti ci sarà da inventarsi qualcosa con le forze a portata di mano.

CENTRALI DECENTRATI

 

La partita contro il Barcellona ha evidenziato che la tendenza inaugurata la scorsa stagione con Henrique è più di un’opzione per l’allenatore del Napoli. Anzi, questa soluzione potrebbe risolvere uno dei più grandi equivoci tattici dell’ultimo campionato, ovvero la difficoltà di Insigne a scalare in copertura, che ha portato lo stesso Lorenzo a lamentarsi in più di un’occasione. Se l’asse Ghoulam-Mertens funziona alla perfezione, tenere un terzino bloccato com’è stato Britos col Barça darebbe invece all’esterno napoletano più libertà di svariare davanti e quindi più lucidità in zona gol. Ieri sera il rendimento del folletto azzurro ha tratto giovamento dall’avere una simile guardia del corpo. Sul piano tattico la scelta è utile anche per variare registro: la presenza di Koulibaly ha infatti riportato Albiol sul centro-destra, dandogli la possibilità anche di scalare all’occorrenza più largo a destra, dando vita ad una vera e propria difesa a tre. In pratica quello che potremmo definire un “effetto fisarmonica”.

 

MA SE IL MERCATO PERMETTE…

Da questa intuizione di Benìtez nasce probabilmente la volontà di ritirare dal mercato Napoli il centrale uruguagio, da un anno in lista di sbarco. Ma anche cedendo “Brividos” si potrebbe prendere un centrale in grado da disimpegnarsi all’occorrenza da terzino, magari avvezzo alla difesa a tre. Così, a bruciapelo, i primi nomi che vengono in mente sono quello di Salvatore Bocchetti (ma non sarà facile strapparlo allo Spartak) e Angelo Ogbonna, che invece la Juve sembrerebbe propensa a cedere. O magari – ma magari – quel Marcos Rojo che di tanto in tanto compare fra le notizie Napoli. Per don Rafè sarebbe l’occasione per istituzionalizzare un’opzione che garantisce una duttilità straordinaria, con risultati che si sono già visti nelle ultime partite: per le prime volte da quando c’è lo spagnolo in panchina la difesa ha giocato meglio dell’attacco. Già questa è una gran notizia.
 
 
Di AntonioPapa (Twitter @antoniopapapapa – DaiCalcio @papalepapale)
 
 

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