Valon Behrami saluta i tifosi del Napoli e parla dei suoi anni trascorsi in azzurro. Lo svizzeri ha rilasciato una lunga intervista a Radio KissKissNapoli. Ecco le sue parole: “Quella di Napoli è stata un’esperienza unica e indimenticabile. Vivere in una città così importante e giocare per una maglia così bella è davvero da brividi. Come ho scritto anche su Twitter sono stati due anni belli vissuti insieme a tifosi splendidi che voglio ringraziare e ad una grande società. Il San Paolo è uno stadio che non ha mezzi termini per descriverlo. O sei uno di cuore e dai tutto oppure sei un grande giocatore che sorprendi i tifosi con colpi di classe. I tifosi capiscono molto il lavoro di ogni singolo giocatore e questo non è da sottovalutare. La gente di Napoli mi ha sempre dato forza e carica anche quando in campo recuperavo palla e loro si esaltavano. La prossima sarà un esperienza di vita più tranquilla in un paese dove si lavora con meno pressioni. L’obiettivo è quello di far bene con l’Amburgo raggiungendo almeno la metà classifica”.
DIMOSTRAZIONI DI AFFETTO – “Sono stato sorpreso dai tanti messaggi dei tifosi azzurri dopo il mio addio. La cosa che mi ha colpito di più è stata quella di non ricevere nessun messaggio negativo come può accadere in questi casi. Questo ti fa vedere i tuoi ultimi due anni in maniera incredibilmente positiva”.
RAPPORTO COL MISTER – “Con Benitez non è stato tanto un problema tattico. Sono uno che lavora molto sul rapporto con l’allenatore e con Benitez questo non accadeva. A differenza di Mazzarri, con il quale avevo un grande rapporto, Benitez è un allenatore molto bravo, questo senza alcun dubbio, ma che non ti dà tanto approccio”.
SU FELLAINI – “E’ un giocatore di grande fisicità anche se non so se sia l’uomo giusto per il centrocampo a due anche se sulla sua qualità non si discute”.
RICORDI PIU’ BELLI – ” Il giorno più bello vissuto a Napoli è stato sicuramente la prima partita di Champions League è stata incredibile. Ho vissuto una grandissima attesa e quando ho varcato la soglia del campo da gioco c’erano infinite luci dei vari telefonini che ci riprendevano dagli spalti. Nella finale di Coppa Italia mentre ci avvicinavamo allo stadio ci sembrava di andare a tutt’altra parte al di fuori di una partita di calcio. Ci dissero di non portare le nostre famiglie perché il tutto era un po’ incasinato. Queste sono cose che non dovrebbero mai accadere. Colgo l’occasione per ringraziare anche tutti i giornalisti che sono stati sempre molto positivi con me. Un saluto ora va a tutta Napoli e a tutti i tifosi, grazie di tutto”.