Alle colonne della Gazzetta dello Sport ha rilasciato un’intervista Gonzalo Higuain, il quale ha parlato di svariati argomenti ma soffermandosi in primo luogo sulle indiscrezioni di mercato che in periodo Mondiale2014 lo volevano ad un passo dal Barça. La notizia aveva gelato Napoli seppure l’argentino avesse a più riprese smentito, come in questa occasione: “Mi voleva il Barcellona? Ho sempre detto la verità. E, cioè, che avrei voluto pensare soltanto al Mondiale e che poi sarei ritornato a Napoli. Dunque, ero tranquillo, non avevo nulla da temere, perché non c’era nulla da commentare. Se Messi ha detto certe cose, posso soltanto esserne lusingato. Io credo che a tutti i giocatori piacerebbe giocare al fianco di un grande campione. Ma ciò non vuol dire che uno voglia andare via”.
PROSSIMA STAGIONE – Più carico che mai, l’attaccante dichiara i suoi obiettivi per la stagione che sta per cominciare: “Il vantaggio che abbiamo rispetto allo scorso anno è che esiste un progetto avviato, conosciamo già il campionato e abbiamo imparato che i punti contro le piccole non dobbiamo perderli. Non dovrà più accadere, dovremo avere sempre lo stesso atteggiamento in tutte le gare. Una grande squadra non può perdere tanti punti con squadre di fascia bassa, io sono motivatissimo e immagino soltanto cosa potrà accadere il giorno in cui dovessimo vincere lo scudetto. Vorrei proprio godermela quella festa. Però, non vorrei che parlassimo troppo del prossimo campionato e perdessimo di vista il preliminare di Champions League: io ci tengo da morire a giocarla. Ho dentro ancora la delusione dello scorso anno, quando uscimmo per un gol di differenza. Piansi per rabbia: non meritavamo l’eliminazione. Non so se nella storia della Champions c’è una squadra che non si sia qualificata pur sommando 12 punti”.
COPPA ITALIA – Higuain parla della tragica morte di Ciro Esposito durante la finale contro la Fiorentina: “Quella sera ho vissuto un incubo con tutto quello che è accaduto. A fine gara abbiamo gioito, ma nessuno di noi aveva voglia di festeggiare. Premesso che trovo inquietante che si debba morire per una partita di calcio, ho sentito anch’io tante parole, istituzioni pronte a impegnarsi. Si dice che le cose miglioreranno, ma io questi cambiamenti non li vedo mai”.