De Laurentiis: “Non cerchiamo i grandi nomi, ma i calciatori utili a Benitez. Michu non è del Napoli, ancora non c’è accordo”

DeLaurentiis_Large   Benvenuti alla conferenza stampa di presentazione del nuovo sponsor della SSC Napoli, la ‘Pasta Garofalo. A prendere parola è subito De Laurentiis: “Quando i colleghi di nostre squadre concorrenti fanno pipì ci sono pagine intere, quando noi invece non parliamo di mercato ma di iniziative c’è solo un pezzettino. Se noi non possiamo contare sul nostro supporto e sostegno… voi siete i primi pilastri della forza di questa squadra. Oggi il marketing è alla base di tutto, ma poi è chiaro che se ci sono errori lo segnalate… Questa città ha poche cose di successo, il Napoli, ed oggi ne abbiamo un’altra di eccellenze napoletane, ‘Pasta Garofalo’, al punto che una azienda straniere è entrata nell’azienda togliendogli un po’ di napoletanità, ma internazionalizzandola. A Torre del Greco, prima di Barilla esisteva la vera industria della piazza, noi avevamo una industria di pasta ed ora ci ricongiungiamo con un industriale che ci segue a tempo. Grazie a lui c’è anche un camion che segue i calciatori per l’alimentazione”.   Alessandro Formisano, head of operations della società azzurra, spiega i termini dell’accordo stipulato: “Garofalo è nostro partner da quattro anni, dall’esigenza di recuperare i carboidrati da parte dei giocatori dopo le partite. C’è un camion attrezzato che cucina prima del fischio finale in casa ed in trasferta. La collaborazione è cresciuta, è un motivo di vanto. Con i nostri investitori abbiamo creato partnership che sono sempre andate a crescere”. Il dottor Emidio Manzi, resp. commerciale Garofalo: “Ci siamo confrontati col cinema, quindi il Napoli era la giusta conclusione per raccontare la città. Quando ci fu la prima crisi dell’immondizia iniziammo una serie di iniziative per raccontare la nostra regione che ora culmina col calcio Napoli. In questi due anni vogliamo costruire una storia per valorizzare questa terra”.   De Laurentiis: “Si è parlato in questi giorni della mia voglia di riscatto da napoletano, da cui è nato un dibattito che dovrà continuare. Questa maglia ha abbandonato l’ambito turistico che è un’altra eccellenza. Ora sposa l’agroalimentare, acqua e pasta, qualcosa che caratterizza Napoli da sempre. La partnership è nata perché la Garofalo ha investito anche sulla cultura. Anche sulla memoria, che è importante, la prima scelta per chi arrivava dal nord era Napoli. Quando ci incontrammo e gli dissi come mai non era interessato a sponsorizzare mi disse che non poteva, in realtà Massimo Menna stava cedendo parte della società. A Torre del Greco avevamo anche una azienda di pasta, conservo un manifesto Pasta De Laurentiis”.   Il presidente azzurro risponde ad alcune domande di mercato: “Su Michu non posso parlare. Io credo che prima del 6-7 agosto i club non avranno le idee chiare. Noi ci raduniamo adesso a Dimaro, poi si aggregheranno alcuni il 23, altri direttamente qui il 2 o 3 agosto per ultimare le settimane sindacali di riposo anche per la loro serenità. Prima del 4-5-6-7 agosto i club non avranno le idee chiare e non avranno ultimato le loro acquisizioni che possono cambiare le cose per altri club compreso il Napoli. Se il Napoli ultimerà gli acquisti non ci sarà spazio per alcuni di cui si vocifera, altrimenti vedremo se saranno oggetto di considerazione. Io amo molto Il Mattino, ma Pino Taormina ed il suo collega fanno la lista di tutti, per dire io non mi sono sbagliato perchè c’erano tutti. Da napoletano è il primo che apro la mattina. Bisogna cercare dei calciatori che offrono delle qualità che al momento mancano in rosa. Non è tanto il nome, quello attira il tifoso e i giornali, ma la responsabilità del tecnico è individuare gli uomini giusti per il nostro impianto di gioco. Uno che gioca bene a calcio si adatta anche a ruoli non propri, ma non può rendere al 110%, per questo abbiamo ceduto anche calciatori bravi. Semplicemente non erano funzionali al nostro gioco”.    Passaggio del numero uno azzurro sul sistema calcio: “Nel calcio i media condizionano, la virtualizzazione ha cambiato questo sport. Quando si parla di diritti tv si deve tenere conto che in Germania la tv a pagamento è meno sviluppata. Quello che vale in un paese può non valere in un altro. Condizionano i contenuti, non una partita. Fino a quando ci sarà questa evoluzione, non so il tempo perduto sugli stati quanto possa essere colmabile. Non vorrei che tutti facessimo uno sforzo importante, non ammortizzabile, per rifare gli stadi con una legge sbagliata. Se Renzi dicesse che la legge è una boiata, vi dobbiamo dare noi la possibilità di farli, perchè ci interessa che il calcio produca una spettacolarità che ha perso, vi facciamo fare noi gli stadi perchè è una priorità, ma se Renzi dovesse pensare che il calcio italiano sottodimensionato, con partite che Sky e Mediaset che farebbero a meno di trasmettere, noi ci troviamo a portare avanti un campionato perdente. Inutile parlare di stadi, c’è anche la sicurezza su cui abbiamo abdicato da Raciti in poi, senza fare una legge su cui si sorvola. Cosa c’è sotto? Paura di voti politici non più raccoglibili? Dopo le dimissioni di Abate, con tutti in vacanza, l’11 agosto si deve trovare uno con la formula magica per rimettere in due anni a posto il calcio italiano, ma non vi sembra strano che non ci si fermi per prenderci il tempo necessario? Questa macchina va a singhiozzi ormai da 30 anni, perciò ci ritroviamo qui. L’ho già detto, se uno sbaglia già tre volte è inutile convincerlo, continuerà a sbagliare. In un momento così critico, i problemi si risolvono se Renzi e Delrio ci mettono la faccia”.   Ancora delle puntualizzazioni sul mercato azzurro: “Non possiamo aspettare ultimi quattro giorni di mercato. Ma dobbiamo anche pensare a vendere, senza svendere. Non bisogna preoccuparsi. Prima degli ultimi quattro giorni di mercato abbiamo il preliminare e arriveremo preparati. Nei prossimi giorni, nelle prossime settimane arriveranno le ciliegine promesse che andranno valutate sul campo come accaduto con Mertens e Callejon. L importante è che Rafa sia ancora con noi. È fondamentale per la nostra crescita. Perchè devo prendere chi ha 28-30 anni? Non solo gli devo dare uno stipendio fuori regola, poi gli devo dare un terzo anche al club , e poi se non funziona? Lo metto nella fossa dei leoni per farvi divertire e dire ma questo è irriconoscibile? Non mi convincerà mai nessuno, preferisco dire quel giocatore sulla fascia sinistra che s’è dimostrato valido (Ghoulam, ndr) quest’anno mi darà qualcosa in più. Abbiamo il recupero di Zuniga, Maggio, Hamsik, Mesto, giocatori che hanno giocato poco l’anno scorso. Se li avessimo avuti al top, saremmo arrivati secondi almeno ed avremmo combattuto fino alla fine. Siamo o non siamo il terzo club che ha dato i giocatori al mondiale? Qualcuno andrà sostituito, ma chi fa queste scelte  mi sembra ci abbia visto giusto, anche in un mercato di gennaio che è fesso, inutile… Quelli arrivati a gennaio invece li porteremo avanti. Napoletani, media napoletani, giornalisti napoletani, state calmi!. Inler, Jorginho restano, Behrami o Dzemaili che potrebbero essere avvicendati. Noi dobbiamo considerare i 20′ giocatori in uscita in esubero. Bisogna creare le condizioni dell’uscita, se però queste non si creano non è che possiamo andare in sovrannumero e tenere tutti scontenti per il non utilizzo. Quando ci sediamo io pago sempre dopo aver negoziato, io quest’anno ho dovuto appurare che non sono stato pagato pur avendo le carte fermate ed ho dovuto dare un giocatore gratis ad un’altra squadra altrimenti mi faceva ulteriore numero. Ecco perchè non funziona la legge Melandri, non distribuisce soldi con l’obbligo di spendere”.   Su Michu: “Che ci siano negoziazioni in corso da mesi l’avete scritto voi. Tra tante cavolate qualcosa è vero… che ci siano però accordi raggiunti non è vero, fino a quando non arrivano qui e vengono analizzati e firmano i contratti, io non posso dire quel giocatore è del Napoli. Per me non è del Napoli, ma posso confermare che sono mesi che lavoriamo sotto tutti i punti di vista, i contratti sono l’essenza di un percorso di crescita in un rapporto bilaterale di obblighi e doveri di club e dell’atleta. Chi vuole rapidità, corsa, per poi pagarne lo scotto negli anni successivi, a casa De Laurentiis non funziona. Con Vargas è venuto a mancare un piano di rapporti, anche a livello linguistico. Non sempre si riesce a studiare per imparare la lingua. Se però non ci si impegna a creare un rapporto è ovvio che il calciatore non si senta valorizzato. Bisogna che il mister lo valuti per il suo gioco. Bisogna capire se è adatto. Kramer profilo giusto? Sono preoccupato per gli stranieri che hanno una lingua diversa, non conosco Kramer, non so se parli anche inglese o spagnolo. L età c’è, il prezzo c’è… ma la decisione spetta all’allenatore”.

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