Mertens: “Amo Napoli, per un calciatore è il massimo. I tifosi chiedono lo scudetto. Il nostro è un progetto vincente”

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Il belga del Napoli, Dries Mertens, ha rilasciato una lunghissima intervista alla rivista 442.com, parlando di Napoli, passato e futuro, e della permanenza il maglia azzurra.

 

AMORE AZZURRO – “Lo confesso, non sapevo che Napoli fosse così bella e tanto grande. Quando ero in Belgio e seppero del mio trasferimento a Napoli, tutti mi dicevano che sarebbe stata una brutta esperienza, che avrei trovato una città sporca, poco organizzata, con un’architettura cadente e persone quantomeno strane.
Non è così e voglio dirlo pubblicamente: qui è tutto bellissimo, uno dei posti migliori per pensare a una vacanza. Nessuno della mia famiglia immaginava di venire qui da me, adesso la mia casa è diventata un albergo. Giuro, ormai vengono in tanti, tutti da me. E poi diventa difficile farli andar via.
La mia famiglia è venuta, mio fratello addirittura 5 volte, recentemente anche 14 amiche della mia fidanzata, tutte di Leuven e tutte insieme. Sono stato costretto a lasciare la mia casa, sono andato a dormire da Higuain, è un amico molto generoso.

Napoli è il posto ideale per chiunque voglia giocare ad alti livelli. È una città meravigliosa, diventata ancora più affascinante grazie alla passione dei nostri tifosi. È un luogo incantato, dove ogni vittoria diventa un grande trionfo.
Non so quanto resterò, per il momento sono contento, poi ho un contratto per 5 stagioni. Quest’anno ho fatto bene, ma so che posso migliorare ancora, sempre qui con il Napoli. Perché non penso affatto a cambiare squadra.”

 

IL SAN PAOLO – “Per un calciatore è davvero il massimo. I tifosi sono fantastici, sempre. Nella sfida di Europa League contro il Porto erano in 60mila al San Paolo e questo aspetto mi piace molto, essendo il calcio la mia vita. Per loro il calciatore è come un idolo e grazie a loro, a questa nuova dimensione nella quale mi sono calato, ho avuto anche la possibilità di migliorarmi, il resto l’hanno fatto i giocatori forti che vestono la maglia azzurra e un tecnico molto bravo come Benitez, un doppio particolare non da poco per esprimermi in un campionato molto competitivo. Ecco, da ognuno di questi particolari ho raccolto qualcosa per migliorarmi rispetto al passato”.

 

LA PASSATA STAGIONE –Sarebbe semplice dire che vincere la Coppa Italia sia stato l’evento da conservare più di altri nella bacheca della memoria. Per me, l’attimo più esaltante di questa esperienza è stato il momento della firma sul contratto che mi ha proposto il Napoli. E poi, come fare a dimenticare la prima notte di Champions? La vittoria contro il Borussia Dortmund è stata esaltante e mi tornano i brividi sulla pelle quando ripenso all’urlo di “Champions” che arrivò dagli spalti: Napoli è unica anche per questa ragione. Poi, non vorrei sminuire nemmeno la vittoria contro la Juventus, un successo significativo perché dimostra che i 24 punti di distacco dal primo non corrispondono al vero.
Il momento peggiore è stato quello dell’eliminazione dalla Champions. Dodici punti in un girone incredibile e poi ritrovarsi fuori soltanto per un gol è una cosa da impazzire. Noi che di reti ne abbiamo segnate 104, sembra quasi un paradosso. Quella notte, dopo aver battuto l’Arsenal, per me fu una vera sofferenza. Poi, tutti quanti insieme abbiamo deciso di chiudere quel registro ed andare avanti per raggiungere gli altri traguardi. Solo così si poteva reagire ad una simile ingiustizia”.

 

IL FUTURO – “Tutti i tifosi mi chiedono sempre due cose: vincere lo scudetto e battere la Juve con un mio gol. Per la seconda richiesta li ho accontentati, speriamo di riuscire a soddisfare anche l’altra. Ma abbiamo bisogno di tempo, di lavoro, di una squadra ancora più forte. Non si può fare tutto in un anno, soprattutto in un anno caratterizzato dal cambio di 10 giocatori in tutti i reparti, oltre al modo di giocare completamente diverso e che richiede tempo. Nonostante tutto ciò, è stato un bell’anno con una Coppa Italia in bacheca e, poi, sul nostro cammino abbiamo trovato squadre importanti, come la Roma. La doppia sfida con i giallorossi è stata meravigliosa, elettrizzante. Certo, abbiamo chiuso il campionato con quel terzo posto che ora sembra un dettaglio, ma rappresenta un traguardo importante, visto l’andamento delle due formazioni che ci hanno preceduto.
Non ho grandi rimpianti, so che abbiamo regalato enormi soddisfazioni ai nostri tifosi che, spesso, sono usciti dallo stadio con il sorriso sulle labbra. Abbiamo tentato di appassionarli attraverso un bel gioco e siamo veramente fieri di quello che abbiamo fatto, di come l’abbiamo fatto. Non a caso, davanti a noi si sono piazzate soltanto quelle squadre che hanno stabilito ogni sorta di record nella loro storia calcistica.
Il grande vantaggio che avremo il prossimo anno sarà quello di non partire da zero; ormai ci conosciamo tutti, abbiamo raggiunto un affiatamento sia umano che professionale, sappiamo tutto ciò che il nostro allenatore ci chiede. E so anche cosa chiede la città di Napoli. “.

 

MARADONA – “Napoli è Maradona. Qui ogni riferimento va al Pibe e tutti vorrebbero che ripetessimo quanto fatto da lui con il Napoli. Noi ci proveremo, anche perché in questo spogliatoio ci sono molti giocatori di qualità e solo se riusciremo ad essere sempre più squadra, allora potremo lasciare il segno”.

 

MERCATO – “Sì, ho parlato con Vermaelen, gli ho spiegato che qui sta bene e c’è un grande progetto, però mi ha risposto che per adesso è un calciatore dell’Arsenal”.

 

 

 

 

 

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