@NCLIVE – Schoenmaker jr. : “Ecco come ho scoperto Janmaat, tifo per il suo arrivo a Napoli!”

 

Il mercato è cominciato già a pieno ritmo e per il Napoli i nomi non mancano di susseguirsi giorno dopo giorno. Tra i giocatori che sono parsi fino ad ora più vicini a calcare il manto erboso del San Paolo c’è Daryl Janmmat, terzino olandese che sta impressionando positivamente con la maglia della Nazionale. Da più parti si dice però che l’affare per il calciomercato Napoli potrebbe sfumare per un assalto decisivo del Newcastle. Ma l’entourage del giocatore ha rinviato ogni decisione alla fine del Mondiale, il che lascia pensare che non sia proprio tutto scritto. Il Napoli la presa non l’ha mollata, e potrebbe esserci un’accelerazione decisiva proprio in corrispondenza col termine della kermesse brasiliana, in attesa anche di novità sul fronte Maggio. Per conoscere più da vicino il giocatore del Feyenoord, la redazione di Napolicalciolive.com ha contattato Lex Schoenmaker jr, scopritore del giocatore dell’Olanda e fautore del suo primo tesseramento con la squadra dell‘ADO Deen Hag. 

Cominciamo dall’inizio. Quando e come hai individuato Janmaat?

Lo osservai in un test contro l’Ajax quando aveva solo 16 anni. Ne rimasi subito impressionato, nonostante all’epoca non fosse ovviamente il giocatore maturo e completo di oggi, ma aveva mostrato fin dal primo momento di essere una spanna sopra gli altri.

Quando è arrivata la svolta e l’approdo al ADO Deen Hag?

Lo feci notare a Marco Gentile, all’epoca allenatore in seconda della squadra.  Lo portai a vedere una partita sua con l’Under-18, ricordo ancora la sua faccia stupita. Sai, quando scendi in campo e sai che qualcuno è lì per osservarti, dovresti sentirti timido o essere nervoso, a lui non successe nulla di tutto questo. Calcò il campo con sicurezza, mostrando di saper difendere benissimo la palla ma di essere capace anche di spingersi in attacco.

Quali sono le caratteristiche che maggiormente mostrò di avere e che tutt’ora possiede?

E’ un giocatore aggressivo, chiaramente a livello agonistico. Direi che non è mai stato un bambino in campo, ha sempre mostrato molta maturità e cognizione rispetto alle azioni di squadra. Non ha mai avuto timore o soggezione davanti all’avversario. E’ molto pronto di riflessi. Quello che sicuramente lo caratterizza è la capacità di bruciare le tappe. Da quando ha iniziato è sempre andato a mille.

Che genere di persona è al di fuori del campo?

Daryl è un ragazzo molto speciale: è un tipo semplice, non è come quei giocatori che si montano la testa e sperperano di qua e di là. Nonostante oramai sia un giocatore affermato, è rimasto molto legato alle sue origini, ad esempio siamo ancora molto amici, sebbene lui calchi tutt’altri palcoscenici. E’ umile, ecco, e anche la sua famiglia è così.

Crede che possa trovare delle difficoltà in caso di trasferimento in una piazza calda come quella di Napoli?

No, assolutamente. Ormai è un calciatore maturo, che ha appreso come reagire alla pressione, peraltro ama le atmosfere calde. C’è stato solo un momento in cui ha avuto delle difficoltà: era un periodo nel quale non riusciva ad esprimersi come voleva e sentiva la pressione. Allora mi telefonò per un consiglio, vista la confidenza, ed io gli dissi semplicemente di stare tranquillo, di isolarsi da ogni voce e ritrovare la concentrazione. Tre settimane dopo era tornato alla ribalta, era di nuovo quello di prima, anzi più forte ancora.

Tornando alla sua vita personale, è capitato in passato che la famiglia fosse vincolante nelle scelte dei giocatori. Pensa che la sua gradirebbe un approdo qui in Italia, al Napoli?

Daryl ha una moglie che è esattamente come lui: una bellissima persona. Non capisco, perché non dovrebbe accettare Napoli? Per il ragazzo è un’ottima chance e poi in Italia si sta bene, è un bel posto per vivere. Chi non ci verrebbe? Napoli, tra l’altro, è una grande città sotto diversi aspetti, quindi lo escluderei categoricamente.

Ha sentito Janmaat in questo periodo?

Sì, ma abbiamo parlato solo del Mondiale. Sta dimostrando di che pasta è fatto, e questo per me è un orgoglio. L’ho seguito step by step anche da lontano, ed ho sempre avuto grande fiducia nelle sue capacità. L’arrivo di grossi club come il Napoli è la naturale conseguenza del duro lavoro, oramai è il suo tempo di compiere il definitivo salto di qualità. Questo giocatore vi farà divertire, mi auguro che arrivi da voi. 

 

di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)

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