Il Brasile di un Henrique mai utilizzato con tanta fortuna ha la meglio sul Cile ai calci di rigore. James Rodriguez fa sognare la Colombia di Zuniga, mentre Ghoulam e i suoi cedono solo ai supplementari alla Germania. Fra l’Argentina (Higuain, Fernandez) e la Svizzera (Inler, Behrami, Dzemaili) ha la meglio l’Albiceleste pochi minuti prima dei calci di rigore; anche i Diavoli Rossi di Mertens la spuntano ai supplementari contro la bella nazionale statunitense.
GHOULAM 7
(Germania-Algeria 2-1)
Ritorna titolare ed è un belvedere. Assolve alla perfezione tutti quelli che sono i compiti del terzino: difende, offende facendo rimanere basso uno spaesatissimo Mustafi, fornisce assist (anche se il gol a Slimani viene annullato). Uno dei compiti che non rientra nell’elenco è quello di segnare e purtroppo ce lo ricorda quando a cinque metri da Neuer calcia a lato. Quel gol poteva avere un’importanza storica, ma l’errore non macchia né la sua prestazione né il Mondiale strepitoso fatto dall’Algeria. Ottimi segnali per il Napoli.
BEHRAMI 7
(Argentina-Svizzera 1-0)
Gli tocca il cliente più complicato del pianeta (Messi) e ha la meglio in svariate occasioni. Ma non lavora bene solo sulla Pulce. Va a tutto campo, recupera, sempre nella posizione corretta, sempre lucido nei disimpegni. Condisce la sua ottima prestazione con un paio di chiusure fondamentali. Partita veramente convincente, la sua.
INLER 7
(Argentina-Svizzera 1-0)
Tutto un altro giocatore. La mediana argentina va in difficoltà ogni qualvolta fa scattare la ripartenza palla al piede dalla sua difesa fino alla metà campo avversaria; gli manca l’ultimo passaggio in più di un’occasione, ma lo sforzo fatto da lui e i suoi compagni giustifica i momenti di annebbiamento dal punto di vista prettamente tecnico. C’è anche quando c’è bisogno di arginare le offensive avversarie.
DZEMAILI 6,5
(Argentina-Svizzera 1-0)
Va a un passo dal regalare la lotteria dei rigori alla sua nazionale. Un vero peccato. Anche stavolta, comunque, entra con lo spirito giusto e dà quell’energia necessaria per il forcing finale. Sarebbe dovuto entrare al posto di Xhaka nel secondo tempo e non al posto di Mehmedi nel secondo tempo supplementare. Si conferma fino alla fine. E chissà che partita staremmo vedendo se avesse calciato lui l’ultima punizione…
ZUNIGA 6,5
(Colombia-Uruguay 2-0)
Più la partita conta e più gioca bene. Prende d’infilata la difesa uruguaiana e quando non gli permettono di attaccare la fascia, si accentra con la solita facilità. Concedendosi anche il lusso della conclusione verso la porta di Muslera. L’unica pecca è che non si avvale della collaborazione dei compagni e spesso si intestardisce da solo.
MERTENS 6
(Belgio-Usa 2-1)
Solita scheggia impazzita. Come però è successo più volte, dopo un generosissimo primo tempo in cui tutti i principali pericoli passano per i suoi piedi, si spegne nella ripresa e al quarto d’ora arriva la canonica staffetta con Mirallas, che ridà brio all’attacco del Belgio. Dà sempre l’idea di poter trovare la giocata fondamentale da un momento all’altro e le difese lo temono. Un bersaglio probabile potrebbe essere proprio una retroguardia disattenta come quella argentina.
FERNANDEZ 5,5
(Argentina-Svizzera 1-0)
A dirla tutta, sta iniziando a prendere forma l’idea che non sia pronto per partite di questo calibro. E’ capace di farsi cogliere impreparato troppe volte. Specialmente sulle palle inattive e sui disimpegni in difesa, appare fortemente in difficoltà. L’attenuante è quella di avere un buon tempismo nelle chiusure. Ma da adesso gli avversari saranno più temibili e c’è bisogno di più attenzione. Stiamo sempre là.
HIGUAIN 5,5
(Argentina-Svizzera 1-0)
In bilico fra il 5,5 e il 5. Stavolta siamo più benevoli col Pipita. Va vicino al gol con una bella torsione di testa, dal punto di vista tattico se la cava abbastanza bene: viene incontro, i compagni lo cercano di più e lui è bravo a dispensare sponde sia quando la palla è bassa che quando è alta. Gli manca, però, la cattiveria necessaria per segnare. A Napoli non è circondato da questi fenomeni ma sembra avere più senso del gol. Il tempo almeno è dalla sua, la storia racconta di un certo Paolo Rossi che si sbloccò ai quarti di finale nell’82, quindi è giusto dargli tempo. Ma se l’andazzo è questo, sarà un Mondiale da dimenticare per lui: la partita col Belgio sarà praticamente decisiva.
NON UTILIZZATI: Henrique.
AZZURRO… A META’
VARGAS 5,5
(Brasile-Cile 4-3 d.c.r.)
Non crea alcun pericolo alla difesa brasiliana, ma ha l’enorme merito di fornire lui l’assist che permette a Sanchez di battere a rete per il gol dell’1-1. La sostituzione arriva tempestiva, anche perché Sampaoli decide di impostare tutto sulla densità a centrocampo e sull’attacco in ripartenza; situazione in cui Edu non è molto utile.
Di Salvatore Malfitano (Twitter: @MalfiToto)