A 30 anni dal suo approdo a Napoli, Diego Armando Maradona, attraverso un’intervista a il Mattino, ricorda con piacere quei momenti: “Sono stato felice come uomo e calciatore. Mi sentii finalmente libero di giocare in una squadra che avrebbe esaltato le mie qualità e la mia fantasia con un pubblico unico. Sì, è vero, avevo lasciato il Barcellona che era ed è una delle squadre più blasonate al mondo: me ne rendevo conto perfettamente. Però nel mio periodo in Catalogna quasi non mi sentivo parte di un progetto. Non a caso poi mi hanno ceduto al miglior offerente e per mia gioia era il club azzurro. Ad un certo punto capii che il clima intorno a me era diventato strano, al minimo errore – continua Diego – venivo criticato e trovai anche poca solidarietà quando subii il grave infortunio alla caviglia. Ma superai anche quell’ostacolo e presi la decisione di andare via”.
PASSAGGIO AL NAPOLI – “Ero pazzo di felicità ed entusiasmo e decisi di accettare il trasferimento al Napoli nonostante molte persone mi consigliassero di non farlo perché Maradona non poteva giocare con una squadra che lottava per non retrocedere – spiega Maradona -. Ma io ho fatto valere il mio sesto senso e non mi sono sbagliato, c’è stata la magia e ha vinto l’istinto. Ero a Barcellona nei giorni in cui stavo maturando il desiderio di cambiare aria e non potete capire quanti napoletani mi fermarono lungo le strade della città chiedendomi di vestire subito la maglia del Napoli. Furono quei gesti a farmi capire come sarebbe stato importante per me venire a Napoli. Inizialmente ero un po’ sfiduciato e insistevo con la società nel pretendere calciatori che ci permettessero non solo di salvarci, ma anche di essere finalmente competitivi. Mi ripetevano sempre che avrei dovuto aspettare la stagione successiva. E devo dire che avevano ragione“.
RETROSCENA SULL’ACQUISTO – “Il merito è stato sicuramente di Juliano e di Dino Celentano, i due dirigenti del Napoli rimasti per due settimane a Barcellona nella convinzione che alla fine l’avrebbero spuntata nonostante le mille difficoltà. Ferlaino, invece, non credeva alla possibilità di portarmi al Napoli e aveva già avviato una trattativa con l’Atletico Madrid per prendere Hugo Sanchez al mio posto ma già i napoletani sognavano Maradona”.