OBIETTIVO MONDIALE – Brandelli d’Italia

Obiettivo Mondiale

 

 

Il carro dei vincitori trabocca da sempre di materiale umano schiamazzante. Su quello dei perdenti, invece, ci si potrebbe organizzare senza problemi un festino tipo “La grande bellezza”, o per dirla con una simpatica parodia che infesta da qualche giorno la rete, “La grande amarezza”, cortometraggio di un minuto e quindici con protagonista il “povero” Balotelli in versione Jep Gambardella, capro espiatorio fin troppo scontato di una spedizione azzurra letteralmente fallimentare. Eh già, perché prendersela con l’uomo “negro” è semplice, anche se quest’ultimo fa poco o nulla per schivare la fantomatica croce scaraventata addosso. Col senno di poi siam bravi tutti, certo, però le avvisaglie di un possibile tracollo brasileiro erano lì in bella mostra già da un pezzo. Prandelli, cui va comunque riconosciuto il merito di averci brillantemente condotto ad una finale europea non più di un paio d’anni or sono, è un uomo schietto, sincero, di una tempra morale così robusta da renderlo certe volte persino presuntuoso. Come se i pettegolezzi e le facezie del calcio odierno non lo riguardassero, come se in cuor suo si fosse convinto di poterlo raddrizzare lui, il buon Mario. Con qualche parolina dolce sussurrata all’orecchio, con un «mo hai rotto i coglioni!» ogni tanto, un po’ di carota, un colpo di bastone e siamo tutti d’accordo. E invece no, non è bastato, perché il problema non è soltanto Mario; questa squadra non è un gruppo, non ha fame, non ha entusiasmo. E poi, cosa peggiore in assoluto, è spaccata, divisa a metà secondo il pirandelliano schema grinzoso come il cucco de “I vecchi e i giovani”; i senatori da un lato, i tribuni della plebe dall’altro, non ancora degni di vestire l’azzurro senza imbrattarlo. Prendete l’Imperatore Pirlo, che ha dichiarato:  «Per ora ho deciso di lasciare la Nazionale, ma se il nuovo CT chiedesse la disponibilità tornerei volentieri».  O l’Imperatore Buffon: «Non penso proprio di lasciare la Nazionale. Vi sembro in crisi?». Insomma nessuno fa un passo indietro, a quanto pare. Tanto so’ i Campioni del Mondo, roba che, in un paese (la minuscola è d’obbligo) come l’Italia gli vale almeno una vita e mezzo di rendite stese al sole. Tanto c’è Jep Balotelli a pagare la cauzione; d’altronde col suo “wallet full of cash” che vuoi che gliene importi? Tanto mo arriva Mancini, che gli dai sette milioni in mano e ti rimette a posto i cocci. Anzi, dopo lo scontro fratricida in spogliatoio, i brandelli.

 

 

di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)

 

 

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