Ultimo saluto a Ciro, Scampia gremita. Mamma Antonella: “Sacrificio di Ciro deve portare pace e amore”

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Foto ANSA

 

Da poco è terminato il rito funebre per Ciro Esposito.  Circa 20mila persone hanno affollato Scampia per stringersi intorno alla famiglia. Molte personalità istituzionali hanno partecipato al rito funebre. Il Napoli era rappresentato dal presidente De Laurentiis, Grava, Insigne e Baldari. Molto acceso il discorso del sindaco De Magistris, il quale ha fatto nuovamente riferimento alla mancanza di scorta nel luogo in cui si è consumato il delitto del giovane tifoso partenopeo.

“Ragazzi, non siate animati da sentimenti di odio e di vendetta. Momenti così non accadano in alcun posto di Italia”. Il pastore ha così iniziato il rito funebre, esprimendo la sua speranza affinchè non accadano più eventi di questa gravità. La madre Antonella ha avuto un discorso: “Io ringrazio Dio per la forza che mi ha donato in questo periodo. Ringrazio tutte le persone che ci sono state vicine. Ciro aveva mille motivi per bestemmiare, ma ha sempre pregato Dio affinchè gli desse la forza per stare meglio. Ringrazio il presidente De Laurentiis, Sergio Pisani, Gioacchino Alfano, che ci sono stati vicini in questo periodo. Spero che il sacrificio della vita di mio figlio possa portare pace, gioia e amore a tutte le squadre di Italia e del Mondo”. Anche De Laurentiis ha voluto ricordare il giovane tifoso: “Cara Antonella, Caro Giovanni, Cari familiari è durissimo. Quando viene a mancare un figlio viene a mancare la parte migliore di noi. Pero’ Antonella ha avuto la forza in questa Italia scorretta, dove i valori si sono persi totalmente, in questo paese corrotto. Quella sera Ciro era già morto perché era morto il calcio italiano e lui lo rappresentava difendendo i colori della sua squadra, e poi un pullman pieno di donne e bambini. Poi c’è stata la morte vera, un evento che difficilmente dimenticheremo. Spero che la sua morte possa restituire i veri valori della vita”.

La bara del giovane napoletano è stata ricoperta da sciarpe di Napoli, Genoa, Catania, Siena, Lazio, Fiorentina e Borussia Dortmund. Tra i presenti anche Genny De Tommaso, alias ‘a carogna. Anche il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, ha voluto esprimere un suo pensiero: “Ciro può continuare a vivere solo aiutandoci a rendere forte, autentico e senza appello il ripudio di ciò che lo ha condotto alla morte: la violenza. Non solo quella sportiva, ma quella che si nutre dell’odio verso l’altro, della contrapposizione spinta oltre il limite dell’umano. Quando muore un giovane di 30 anni, muore sempre una parte della città, perchè viene a mancare un tratto della sua giovinezza. E quando una vita, come quella di Ciro Esposito, è recisa dalla violenza ciò che resta è un dolore cupo che sembra sbarrare le porte a ogni tipo di speranza”. Il Comune di Napoli ha donato il tumulo per la sepoltura di Ciro Esposito.

 

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