Savoldi: “Ai miei tempi in nazionale andavano i clan, e fui escluso. Porterei Insigne in Brasile”

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Intervistato da Il Mattino, l’ex attaccante del Napoli Beppe Savoldi svela un retroscena sulla sua mancata apparizione con la nazionale ai Mondiali ’74 e ’78:

 

Dei due Mondiali ai quali non ho preso parte, quella del ’74 fu assolutamente l’esclusione più dolorosa. Anche se lo ammetto, fu Bearzot nel ’78 a trattarmi davvero malissimo.
Ora è tutto diverso.
Prandelli deciderà in base al suo credo tattico e alle condizioni di Cassano e Rossi.
Ai miei tempi era diverso, contavano i clan. Assistevo impotente alle convocazioni di chi giocava nella Juventus, nel Torino o nella Lazio.
E non si può dire che chi andava in campo al mio posto fosse meglio di me.
Bearzot fu scorretto con me: mi fece prendere parte a una serie di ritiri pre-Mondiale, poi a febbraio si giocava al San Paolo contro la Francia e non mi diede neppure la soddisfazione di giocare con l’Italia davanti al mio pubblico.

 

Porterei Insigne. Una seconda punta come lui, con la sua rapidità e con il suo dinamismo è difficile da trovare nel nostro campionato. È stato tra i protagonisti con Benitez, quindi bravo anche in termini di personalità.”

 

 

 

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