Rivoluzione in vista, in casa Napoli. La squadra così come l’abbiamo conosciuta quest’anno potrebbe subire infatti una metamorfosi tale da renderla quasi indistinguibile a soli dodici mesi di distanza dall’insediamento in panca di mister Benítez e relativo staff al seguito. Via Britos, Armero, gli svizzeri Behrami e Dzemaili, quasi sicuramente anche Pandev, e per finire gli “irriscattati” Vargas, Gargano ed El Kaddouri, quest’ultimo autore di un’ottima stagione in quel di Torino, ma che difficilmente troverebbe spazio là davanti vista e considerata la spietata concorrenza azzurra per una maglia alle spalle del Pipita. Tempo di formare il nuovo governo, dunque, con le incognite Mascherano e Gonalons in entrata, ma con la certezza di chi resterà senz’altro all’ombra del Vesuvio: Ministro della Difesa Raúl Albiol Tortajada; Ministro dell’Attacco Gonzalo Higuaín; Ministro del lavoro José María Callejón; Ministro delle Politiche Agricole Gökhan Inler (per la serie, “era meglio ca me ‘mparavo zappatore”); Ministro dell’Interno Jorge Luiz Frello Filho detto “Jorginho”; Ministro delle Pari Opportunità Marek Hamšík; Ministro degli Affari Regionali Lorenzo Insigne; Ministro Riforme Costituzionali e Rapporti con il Parlamento José Manuel Reina Páez, in arte “Pepe”. Tutti rigorosamente con portafoglio, ci mancherebbe.
di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)