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PAPALEPAPALE – La Divina Pagella: Purgatorio (seconda puntata)

 

 

E rieccoci qui, sudati e sconvolti dallo spiacevole viaggio fra le fiamme dell’Inferno. Qui se la passano un po’ meglio, consapevoli di avere qualche peccato da scontare ma non così grave da meritare necessariamente di essere scaraventati fuori dalle grazie del mister.

Sull’uscio, come dicevamo, c’è Christian Maggio. Capitano di riserva, per lungo tempo con la fascia al braccio vista l’assenza di Hamšík, Maggio ha però palesato tutti i limiti di una carriera in fase calante. Prestazioni mai al di sopra della sufficienza, qualche uscita tragica, ma soprattutto – e questa è la vera notizia – zero gol stagionali. Un ruolo “seminuovo” assimilato male e tante difficoltà. Un suo addio è possibile ma non certo, altrimenti c’è la prospettiva di restare più come uomo simbolo che come titolare.

 

CAPITANO E PECCATORE

A proposito di capitani, in questa sede non può certo mancare proprio Marek Hamšík. Lo slovacco si è trovato di fronte alla sua peggior stagione da quando è a Napoli. Sette reti, tante per un centrocampista ma non moltissime per uno che è sempre andato in doppia cifra. Un lungo periodo di oblio, fra infortuni e problemi personali, con prestazioni che opache è dir poco. Pensare che aveva iniziato la stagione in maniera devastante, lasciando immaginare la definitiva consacrazione. Se resta qui non mancherà tempo di rifarsi.

Una consacrazione a cui è atteso anche Lorenzo Insigne. Diligente, sacrificato, spesso ingiustamente bistrattato, Lorenzo ha giocato un campionato di spessore, nobilitato dal gran gol contro il Borussia e dalla doppietta di Roma, finale di Coppa Italia. Ma il tabellino piange: nove reti complessive (tre in campionato) sono numeri lontanissimi dai suoi diretti concorrenti. Lo aspettiamo per la prossima stagione, con un Mondiale (si spera) in più sulle spalle e tanta esperienza in più. “Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette“. Un problema, quello delle spalle, che non sembra riguardare Duvan Zapata. Maluccio all’inizio, benino in corso d’opera, molto bene nel finale, da titolare. (A proposito, il sigillo su quel famoso Phantacalcio ce l’ha messo proprio lui, contro il Verona. Che soddisfazione). Bocciare un ragazzo che ha dimostrato di poter dire la sua sarebbe assolutamente ingeneroso, ma non è ancora possibile una promozione a pieni voti. In realtà le Napoli news lo vogliono lontano dalla maglia azzurra. Bene così: un prestito in una squadra Torino-style potrebbe consacrarlo definitivamente. Da rivedere.

 

IN MEDIO (NON) STAT VIRTUS

Chi deve scontare più di un peccato sono gli altri due svizzeri a disposizione di Benìtez. Meno coinvolto Blerim Džemaili, tatticamente indecifrabile (ma questo è un peccato originale), sicuramente più colpevole Gökhan Inler, che ha avuto in mano le chiavi della mediana per metà stagione e non sempre ha trovato la serratura. Anzi, quasi mai. Da uno come lui, comunque, ci si aspettava qualcosa in più, soprattutto sul piano della personalità. Molto meglio con Jorginho, che quasi lo ha condotto con la manina e gli ha dato certezze, sfracellatesi però alla prima difficoltà. Inler ha mercato: la sensazione è che con l’offerta giusta sarà tutt’altro che incedibile.

Non sono tanti, come avete potuto vedere, i “rimandati” di questa stagione. Molti di loro peraltro hanno davvero poco da imputarsi. Alcuni di loro andranno via, per chi resterà invece la possibilità di “salvarsi” c’è eccome. Basterà solo un piccolo sforzo e poi ecco il Paradiso. Dove ad attenderli ci sarà – e non potrebbe essere altrimenti – un portiere d’eccellenza: Pepe Reina. Domani saprete perché.

E allora “Save Me”. I Queen, 1980.

 

LA CANZONE – Queen  – “Save Me”

 

Di AntonioPapa (Twitter @antoniopapapapa – DaiCalcio @papalepapale)

 

 

Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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