Parla il padre di Sergio Ercolano: “Il sacrificio di mio figlio non è servito a niente. Questi non sono tifosi, ho rivissuto una tragedia”

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Maurizio Ercolano, padre di Sergio, morto tragicamente allo stadio Partenio di Avellino il 20 settembre 2003, ha rilasciato alcune dichiarazioni a ‘Radio Marte’ raccontando del suo dolore rinnovato dinanzi ai fatti dell’Olimpico: “Il sacrificio di Sergio non è servito a niente, stessa cosa per Raciti e Sandri, tutto ciò per una partita di calcio. Non servono a niente. Ho rivissuto la stessa scena di mio figlio, qualche sabato fa. Davvero agghiacciante che certe cose succedono ancora per una partita di calcio! Non penso che questi siano tifosi perché un tifoso, uno sportivo, non arriva a queste cose. Mi domando questi che vogliono dal calcio? Che hanno in testa che si portano addirittura le pistole. Io e mia moglie siamo stati davvero male. Poi in tv si parla di daspo, di stadi chiusi, e non si parla di Ciro che sta in ospedale e sta maleNon nascondo che sto seriamente pensando di prendere un treno e di andare a Roma. Forse ci andrò, con mia moglie. La signora Antonella è di una dignità incredibile, davvero una madre esemplare. Non vedo l’ora di stringerle la mano. I tifosi quella sera erano rimasti da soli, lì a Roma c’era mio genero e mi ha raccontato che stavano da soli. Li hanno lasciati senza una scorta, una sorveglianza, quando si sa che tra i napoletani ed i romani non corre buon sangue. L’unica cosa che resta, purtroppo, è che c’è un ragazzo che sta male all’ospedale“.

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