Michele D’Urso, avvocato di Daniele De Santis, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC e ha parlato della situazione del suo assistito: “Le condizioni di De Santis sono ancora abbastanza critiche. Venerdì mattina sono andato in carcere, ma non è stato possibile incontrarlo perché lo avevano portato all’ospedale per un accertamento per cui l’ho visto giovedì l’ultima volta e le sue condizioni non erano delle migliori. De Santis è detenuto perché grava su di lui una misura cautelare in quanto indiziato del reato del tentato omicidio“.
“Se è stato lui a sparare? Lui dice che non ha sparato. Il mio assistito non è stato in grado di riferire nulla in ragione delle sue condizioni di salute. La mattina in cui è stata convalidata la misura preventiva, De Santis era sotto sedativi per cui non riusciva a parlare, cosa di cui si è reso conto anche il giudice per cui attendo anche di avere da lui delucidazioni per ricostruire la vicenda. Pare che sia stato eseguito l’accertamento dello stub e questo avrebbe dato esito negativo. Dico avrebbe perché ci sono solo due elementi su tre e perché noi non siamo stati messi nelle condizioni di leggere il risultato dell’accertamento“.
“Se così fosse, questo elemento dovrebbe escludere la circostanza che sarebbe stato De Santis a sparare. Non c’è una data per l’interrogatorio, si attende che le sue condizioni migliorino. Sono rammaricato per le condizioni di Ciro Esposito. Prima di essere un avvocato sono un uomo e le vicende umane mi colpiscono“.
“Agguato ai napoletani? La mia conoscenza degli atti si limita ad una lettura precedente all’Udienza di convalida. Molto lo apprendiamo dai giornali, anche in relazione alle nuove testimonianze. Non so cosa possa essere accaduto a Roma, non sono nelle condizioni di poter esprimermi. Io e l’altro avvocato di De Santis non abbiamo mai avuto il modo di entrare nel merito dei fatti con il nostro assistito perché non era nelle condizioni di potersi esprimere”.
“Le condizioni di De Santis? Ha una frattura abbastanza seria alla tibia destra, è questo l’aspetto più problematico. Poi, ha un trauma cranico, delle escoriazioni e dei punti sul viso. Se non sbaglio, ha anche lesioni alle vertebre, ma non ne sono certo. Quando è stata celebrata l’udienza, era in barella. L’Udienza si è celebrata nel carcere. Tutti vogliamo che venga fuori la verità”.
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